Plastic pieces are pictured on October 17, 2013, before their tranformation into bottles, at an assembly line at Carola mineral water factory in Ribeauville, eastern France, during a visit for its 125th anniversary. AFP PHOTO / PATRICK HERTZOG (Photo credit should read PATRICK HERTZOG/AFP/Getty Images)
L’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha lanciato l’allarme in merito all’utilizzo del bisfenolo A, una molecola utilizzata in numerosi contenitori alimentari, principalmente di plastica. Nel testo reso pubblico venerdì scorso l’agenzia con sede a Parma ha evidenziato come vi siano oltre 450 studi riguardanti i pericoli potenziali per la salute associati al bisfenolo A e ha identificato alcuni effetti indesiderati sulla salute: sul fegato, sui reni ma anche sulla ghiandole mammarie.
La dose giornaliera di esposizione a questa sostanza chimica è di 50 microgrammi al giorno e per chilo di peso corporeo fino a 5 microgrammi al giorno e per chilo di peso. Questa è, almeno fino a oggi, la soglia di bisfenolo A presumibilmente ingeribile senza che vi siano rischi per la salute. Ma la stessa Efsa ammette che gli studi sono tutt’oggi “in costante progressione”.
Secondo il Réseau environnement santé di Parigi, “l’Efsa continua ad appoggiarsi sugli stessi studi del suo precedente rapporto”, due studi datati 2002 e 2008, realizzati da uno stesso autore, dipendente dell’industria chimica. Già nel 2009, un articolo firmato da trenta ricercatori e pubblicato su Environmental Health Perspectives aveva sollevato forti dubbi sulla validità sperimentale degli studi in questione.
Secondo il Réseau environnement santé l’Efsa continua a negare il 95% delle ricerche scientifiche pubblicate. Per esempio quella pubblicata nel marzo 2013 dall’Anses, l’Agenzia nazionale di sicurezza sanitaria dell’alimentazione, dell’ambiente e del lavoro, che stabiliva valori di referenza equivalenti a 1000-2000 volte inferiori a quelli provvisoriamente proposti dall’Efsa. Secondo l’Anses questo valore di referenza sarebbe in grado di proteggere i neonati, visto che una delle battaglie dei detrattori del bisfenolo A è stata quella sull’eliminazione dai biberon. L’agenzia francese riferirà la questione al suo omologo europeo.
Via | Le Monde
Foto © Getty Images
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