
TO GO WITH AFP STORY BY Pierre-Henry DESHAYES (FILES) A picture taken on February 23, 2004 shows the world's largest offshore wind turbine, Middelgrunden Windmill Farm, located in the Oeresund, 3kms from Copenhagen harbour. Shipping, oil exploration, offshore wind farms ... the ocean is not the world of silence. The volume level has increased by 20 decibels in the last 50 years. With negative consequences for wildlife. AFP PHOTO FILES SCANPIX BJARKE OERSTED (Photo credit should read BJARKE OERSTED/AFP/Getty Images)
Durante lo scorso mese di dicembre la produzione eolica ha fornito il 55% dell’energia elettrica della Danimarca. E’ una buona notizia, non solo per i danesi, ma per tutto il mondo, perchè mostra che se si fanno gli adeguati investimenti, la rete elettrica è perfettamente in grado di assorbire e gestire la potenza intermittente del vento, con buona pace di tutti i profeti di sventura che in questi anni hanno più volte detto che era impossibile o troppo problematico.
Il fatto significativo è che questo record è mediato su tutto il mese e non riguarda solo i momenti ecczionali di tempesta, come è accaduto ad esempio in Germania.
Nella notte tra il 30 novembre e il 1° dicembre la produzione danese di energia dal vento ha pesino superato la domanda, raggiungendo il 138%. In questi casi l’energia viene esportata, come mostra in tempo reale il sito Energinet: nel momento in cui scrivo la Danimarca sta esportando circa 1 GW di potenza verso la Germania e la Svezia.
Il record è stato raggiunto anche grazie ai nuovi investimenti che hanno portato nel 2013 il parco eolico da 4,2 a 4,8 MW e la produzione da 10,3 a 11,1 TWh. L’obietivo è il raggiungimento del 50% dei consumi entro il 2020.
Qui è appena il caso di ricordare che l’Italia produce più energia dal vento della Danimarca, visto che nel 2013 ha quasi raggiunto i 15 TWh. Il vento tra il Mare del Nord e il Baltico è più forte che nel mediterraneo, ma i siti italiani disponibili sono più numerosi, compresi quelli in cui alcuni integralisti (utili idioti delle lobby fossili) vorrebbero impedire l’installazione delle turbine.