Moda tossica per bambini: Versace, Dolce & Gabbana e Dior accusati da Greenpeace

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Abbigliamento per bambini inquinato e tossico contaminato dalla chimica: è questa la campagna lanciata oggi da Greenpeace The King is naked che ha per testimonial la super top Eugenia Volodina. Il report diffuso oggi dimostra che spendere una fortuna in capi di abbigliamento per bambini non equivale a far indossare abbigliamento privo di agenti inquinanti. Il progetto The King is naked aggiunge un tassello alla campagna Detox lanciata su scala globale da Greenpeace per porre l’accento su come lo sfruttamento dell’ambiente per la produzione di capi di abbigliamento sia low cost sia luxury si traduca in un inquinamento che contamina le persone che poi li indossano.

Inoltre, la concentrazione di una sostanza chimica pericolosa (etossilati nonlyphenol o NPE) in alcuni articoli etichettati ” Made in Italy” potrebbe sollevare la questione se l’abbigliamento testato sia stato interamente fabbricato in Europa. Chiara Campione Fashion Duel project leader di Greenpeace Italy ha detto:

I marchi di lusso prosperano sulla esclusività e la qualità dei loro prodotti . Questo rapporto mostra che ingannano i loro clienti con le bugie tossiche. Questo tocca anche altri prodotti oltre la moda di lusso poiché i prodotti chimici pericolosi colpiscono tutti. Questi marchi devono disintossicare le loro catene di approvvigionamento e rendersi conto che la gente può vedere la loro grande illusione.

Nel rapporto sono riportate le analisi chimiche effettuate su 27 prodotti provenienti da otto marchi della moda di lusso; sono 16 i prodotti positivi a una o più delle seguenti sostanze: etossilati di nonilfenolo (NPE), ftalati, composti perfluorinati e antimonio. La più alta concentrazione di NPE è stato rilevata in una scarpa ballerina con marchio Louis Vuitton, mentre la più alta concentrazione di PFC è stato trovata in una giacca di Versace .Alcune di queste sostanze chimiche, quando rilasciate nell’ambiente dalle fabbriche si possono accumularsi nei corsi d’acqua e il loro effetto è di disturbatori dei sistemi endocrini umani e animali.

Spiega ancora Chiara Campione:

E? tempo che questi marchi di lusso che hanno vissuto della loro reputazione di trendsetter di moda inizino la rivoluzione per liberare la moda dall’inquinamento come hanno già fatto Valentino e Burberry dimostrando che la moda non deve avere un prezzo pagato dal Pianeta. Cosa aspettano Versace, Louis Vuitton , Dior e Dolce & Gabbana aspettando?

Per accompagnare il lancio del rapporto Greenpeace ha realizzato anche una serie di immagini ispirate alla fiaba di Hans Christian Andersen I vestiti nuovi dell’imperatore. E le foto raccontano la storia di un giovane re che dopo aver scoperto che anche il più lussuoso e costoso abbigliamento per bambini contiene prodotti chimici pericolosi espone questa verità al mondo sfidando i marchi nel realizzare vestiti liberi da sostanze chimiche per lui e per tutti i bambini di tutto il mondo. E finchè non ci saranno abiti adeguati si rifiuterà di indossarne uno. L’inganno è il tema chiave in questa moderna favola anche perché i principali marchi della moda come Versace e Dolce & Gabbana ingannano i loro clienti quando nascondo la presenza di sostanze chimiche pericolose dietro il fascino e il mistero onirico delle loro sfilate – spettacolo e della pubblicità: i vestiti di lusso sono esclusivi le sostanze chimiche inquinanti no.

Foto | Greenpeace Italia su Fb

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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