Oggi, 20 marzo è l’equinozio di primavera, cioè il punto lungo l’orbita terrestre in cui il raggio vettore che unisce il sole alla terra è perpendicolare all’asse di rotazione e quindi all’equatore, come si può vedere nell’animazione qui sopra, molto ben fatta.
Detto altrimenti, il pianeta si presenta “di fianco” rispetto al sole, per cui in tutti i luoghi giorno e notte durano esattamente dodici ore. Da questo punto in poi la Terra inizia progressivamente a rivolgere l’emisfero nord vero il sole, per cui l’equinozio di marzo rappresenta l’inizio della primavera nell’emisfero boreale e dell’autunno nell’emisfero australe. Al polo nord inizia a sorgere il sole per il suo lungo “giorno semestrale”, mentre alla stazione Amundsen-Scott al polo sud si prepararano per la lunga notte antartica.
Negli ultimi 100 anni la data dell’equinozio ha oscillato tra il 20 e il 21 marzo: tra il 1900 e il 1950 è caduto 39 volte il 21 marzo e per questo i vecchi libri di testo riportavano di solito quest’ultima data, che però è ritornata solo 20 volte tra il 1950 e il 2000 e tornerà solo due volte in questo secolo. A partire dal 2044 ci saranno invece ben 20 volte in cui l’equinozio anticiperà al 19.
Questo non è un caso, ma è legato alla cosidetta precessione degli equinozi: effetti gravitazionali di secondo ordine fanno ruotare l’asse di rotazione terrestre, in modo che la data dell’equinozio viene progressivamente anticipata, con un ciclo di 25800 anni.
L’equinozio è legato a innumerevoli feste religiose e tradizionali in quasi tutte le culture: non solo Pasqua, ma anche Nowruz, Vishuva Sankranti, Dísablót. Nella cultura moderna, l’equinozio è anche associato alla festa dei cittadini del mondo.
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