In arrivo il primo petrolio artico russo e ci sarà anche Greenpeace

La prima petroliera carica di petrolio artico russo è in viaggio per Rotterdam. Greenpeace ha già annunciato che “scorterà” la nave con il suo Rainbow Warrior III.

La petroliera Mikhail Ulyanov sta compiendo il viaggio di circa 4000 km tra  il mare della Pe?ora (a sud dell’isola “nuclearizzata” di Novaja Zemlja) per trasportare il primo petrolio trivellato a nord del circolo polare dalla famigerata piattaforma Prirazlomnaya.

Lo scorso mese di agosto gli attivisti di Greenpeace erano saliti sulla piattaforma per manifestare contro le trivellazioni artiche; il gesto dimostrativo è costato l’ arresto degli attivisti, tra cui l’italiano D’Alessandro.

L’ONG ambientalista non rivela ancora quali saranno i suoi piani, ma ha affermato che coglierà l’occasione per mandare un chiaro messaggio al mondo sulla pericolosità di questo petrolio.

Secondo un esperto inglese, lo sversamento di petrolio nell’artico sarà una certezza se i russi continueranno a trivellare.

Le riserve recuperabili del giacimento sfruttato dalla Prirazlomnaya ammontano a 72 Mt, pari allo 0,6% delle riserve complessive russe di circa 12000 Mt. La produzione annua stimata sarà (un po’ ottimisticamente) pari a 6 Mt, cioè l’1% della produzione nazionale.

Il petrolio è di bassa qualità e quindi verrà venduto ad un basso prezzo dopo un trasporto attraverso i ghiacci artici che non è proprio una passeggiata. I costi per lo sviluppo del giacimento ammontano finora a 4 miliardi di dollari.

L’impressione è che il gioco non valga la candela e che solo le velleità imperialiste russe tengano in piedi il progetto delle trivellazioni artiche, che le stesse multinazionali USA sono tentate dall’abbandonare.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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