Categories: EnergiaInquinamento

Accordi TTIP, in un documento segreto tra Usa e UE l’apertura a fracking e shale gas in Europa

Gli accordi TTIP che piacciono tanto all’Italia portano anche shale gas e fracking. Questo è infatti il contenuto del documento riservato e pubblicato ieri da HP dove si evince la pressione a cui è sottoposta l’Unione Europea da parte dell’amministrazione Obama affinché possano essere effettuate nuove trivellazioni alla ricerca di petrolio e gas naturale così.

Il documento è in sostanza una prima bozza che prospetta la politica energetica che i negoziatori europei sperano di vedere adottata nell’ambito del TTIP- Transatlantic Trade and Investment Partnership in fase di negoziazione a Arligton in Virginia. Il testo è stato condiviso con funzionari americani nel mese di settembre e l’Ufficio del US Trade Representative ha rifiutato di commentare il documento.

Gli Usa vogliono esportare il loro shale gas in Europa e anche petrolio. D’altronde Assoeletterica puntuale lo scorzo mese di marzo dopo il vertice sull’Energia presidente Obama così commentava:

In sostanza, il meta-messaggio di Obama agli europei è togliete la moratoria sullo shale gas. Altro che mulini a vento e raggi del sole, la questione energetica europea si riassume a prendere una posizione netta sul fracking, l’estrazione di gas attraverso la frantumazione delle rocce. Perché come riassume più liricamente, Paolo Scaroni, amministratore dell’Eni, “o siamo disposti come gli americani ad abbracciare lo shale gas, oppure saremo costretti ad abbracciare Putin”. Secondo le stime dell’ente statunitense Energy Information Administration, l’Europa avrebbe riserve per 450 trilioni di piedi cubi pari a circa 80% delle risorse disponibili nel sottosuolo americano. L’Europa però è spaccata e alla guidare di ciascun schieramento ci sono proprio i due paesi che concentrano il massimo delle risorse stimate. La Francia con 137 trilioni di piedi cubi ne ha vietato l’estrazione e la Polonia con 148 trilioni di piedi cubi che conta oltre 50 pozzi.

Chi ha colto al balzo l’ammonimento di Obama per rilanciare sulla necessità di guadagnare l’indipendenza energetica per poter manovrare liberamente le leve della politica estera è David Cameron, che incontra notevoli resistenze a casa sua contro lo sviluppo estrattivo di shale gas anche dopo aver tolto la moratoria sul fracking nel dicembre 2012.

La questione non è prosaicamente ambientalisti contro petrolieri, ma essere sicuri che l’estrazione di shale gas non produca più danni che benefici non solo al suo ma anche al clima e le conoscenze che abbiamo ci portano a valutare che l’impatto ambientale è troppo pesante sia per il Pianeta sia per noi che lo abitiamo. Francia e Polonia hanno una struttura del suolo certamente diversa da quella statunitense e in più non sono altrettanto estese. Nel vecchio continente dovremmo affrontare molti più problemi. Ma in sostanza il succo del TTIP è tutto concentrato sulle politiche energetiche anche se poi analizza questioni che riguardano il comparto agroalimentare (l’oro italiano) ad esempio se i caseifici americani possono chiamare alcuni dei loro prodotti “Feta” o “Parmigiano”. Commentano così i francesi di France attac:

Questo documento non menziona le questioni climatiche o sfide in merito alla scarsità di risorse. Incoraggiare l’espansione del commercio dei combustibili fossili non fa altro che aumentare lo sfruttamento e il consumo sostenibile di idrocarburi e rafforza la nostra dipendenza. Tutto a spese del clima e di una vera transizione energetica e solo per un obsoleto fondamentalismo del libero mercato.

Insomma, leggendo il documento, il punto di viosta americano è questo: se si incoraggiano le esportazioni dagli Usa all’Europa di greggio e shale gas allora si stimola anche la trivellazione in casa europea il che però scoraggerebbe lo sviluppo dell’Energia rinnovabile. Gli Stati Uniti hanno vietato le esportazioni di petrolio greggio nel 1975 e sono in atto una serie di restrizioni all’esportazione di gas scisto sia per ragioni di sicurezza economica e nazionale. Ma il presidente può rilasciare licenze speciali per esentare alcune esportazioni di greggio e il ministro dell’Energia Ernest Moniz ha detto questo mese che è intenzionato a valutarne la possibilità. A innescare la spinta a allentare i vincoli sulle esportazioni di gas naturale dagli Stati Uniti verso l’Europa il conflitto tra Russia e Ucraina ma le proposte non sembrano essere in linea con e norme ambientali europee che limitano lo sviluppo nel settore dei combustibili fossili .

Via | HuffingtonPost

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

Published by
Marina Perotta

Recent Posts

Gestione affitti a lungo termine: una soluzione eco-friendly

Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un tema centrale in molti settori, compreso quello…

5 giorni ago

Arredare con personalità: idee per decorare la tua casa con oggetti funzionali

Decorare la propria casa è molto più che riempire spazi vuoti: è un modo per…

3 settimane ago

Attestato di prestazione energetica e il ruolo dei serramenti in alluminio

La necessità di migliorare le prestazioni e l’efficienza energetica delle nostre abitazioni è da tempo…

4 settimane ago

Milano Design Week 2025, l’innovazione sostenibile prende forma con “Essenze Geometriche”

PEFC Italia, partecipa al Fuorisalone di Milano 2025 con Essenze Geometriche, un progetto curato dall’architetto…

4 settimane ago

Energie rinnovabili: come valorizzare immobili e terreni con il fotovoltaico

Nonostante le politiche green siano al centro di discussioni e passibili di potenziali revisioni, l’energia…

1 mese ago

SUV elettrici: la rivoluzione della mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile è presente e futuro del settore automobilistico. La crescente consapevolezza riguardo l'impatto…

1 mese ago