Biodiversità, grande ricchezza a rischio

Oggi è la giornata internazionale della biodiversità; non è una ricorrenza che interessa solo i biologi e gli addetti ai lavori, dal momento che rappresenta la straordinaria ricchezza della vita. Questo pianeta ospita due milioni di specie conosciute di esseri viventi, ma si ritiene che il numero totale, tra la terra e il mare possa raggiungere gli undici milioni.

Ogni specie interagisce con le altre in modi complessi all’interno dell’ecosistema. Nel nostro passato ci sono state estinzioni, ma anche speciazioni, per cui grosso modo possiamo dire che la biodiversità è andata aumentando con il tempo, almeno fino ad ora.

La biodiversità è importante per la buona salute della natura. Secondo l’opinione concorde dei ricercatori, la biodiversità aumenta la stabilità degli ecosistemi, mentre la sua perdita riduce l’efficienza con cui la comunità vivente cattura risorse essenziali, produce biomassa e ricicla i nutrienti.

In secondo luogo, sono innumerevoli i benefici che la biodiversità apporta ai 7 miliardi di homo sapiens. In forte sintesi possiamo dire che la maggiore ricchezza e diversificazione delle specie migliora i raccolti agricoli, protegge dai parassiti e fornisce maggiore sicurezza alimentare. Non dimentichiamo poi che almeno la metà dei nostri medicinali è tratta da piante, animali o microorganismi. La cura per il cancro o per le malattie degenerative potrebbe trovarsi proprio in una delle tante specie che popolano le foreste pluviali e che ancora non conosciamo

Oggi la biodiversità è in grave rischio. Jared Diamond parla del quartetto malvagio: distruzione degli habitat, sovrasfruttamento delle risorse, introduzione di specie invasive e estinzioni secondarie a catena.  A questo elenco andrebbe aggiunto anche l’ inquinamento genetico prodotto dagli OGM e naturalmente i cambiamenti climatici effetto e causa di tutti gli elementi del quartetto.

I danni che possiamo fare sono molteplici, ma è bene ricordarne uno in particolare, un vero crimine contro la natura, cioè il taglio della foresta tropicale, un vero e proprio santuario di biodiversità, per fare posto a nuove monoculture di un’unica specie. Ciò riguarda in particolare due prodotti: l’ olio di palma, in Asia Orientale, e la soia, in America Latina.

Forse non ci abbiamo mai pensato, ma il modo in cui mangiamo può avere un grande effetto sulla biodiversità, dato che l’olio di palma si trova in quasi tutti i biscotti, le creme e i prodotti da forno mentre la soia è un componente essenziale nell’allevamento intensivo degli animali.

Le scelte dell’industria alimentare e la spinta ad un sempre maggiore consumo di carne in Europa sta portando ad una vera e propria devastazione degli ecosistemi in altre parti del mondo. Mangiare meno carne e leggere bene le etichette per trovare i pochi prodotti senza grasso di palma è un buon modo per iniziare a tutelare la biodiversità.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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