Pulire gli Oceani dalla Plastica, la soluzione da uno studente di 19 anni

Uno studente olandese di 19 anni ha progettato un gigantesco imbuto per catturare la plastica che galleggia negli Oceani. Oramai The Garbage State Patch, così sono chiamati gli agglomerati di plastica che si trovano negli Oceani, in più di un caso hanno assunto le vere e proprie dimensioni di isolotti, tanto da guadagnarsi sia il riconoscimento in vero e proprio Stato, sia la nascita di un Ambasciata a Roma.

Boyan Slat durante una vacanza in Grecia a 16 anni ha realizzato quanto immenso fosse il problema dei rifiuti di plastica nel ma solo dopo una vacanza alle Azzorre ha deciso di progettare una soluzione: un grosso imbuto che seguendo le correnti marine raccoglie i rifiuti.

All’inizio aveva progettato un grosso rastrello che trainato da due navi avrebbe raccolto i rifiuti, ma era troppo dispendioso e inquinante e dunque Boyan ha abbandonato questa idea. All’inizio dell’estate 2012, il ragazzo ha avuto l’idea di costruire una macchina che assomiglia a un grande imbuto. Questo strumento sarebbe da utilizzare seguendo le correnti dei fondali, il che eviterebbe un dispendio energetico costoso e inquinante:

Invece dare la caccia ai rifiuti sprecando energia è sufficiente attendere che i rifiuti in plastica arrivino da noi.

Il sistema è piuttosto semplice, ma si doveva avere l’idea. Un gruppo dii tubi e boe si estende per 100 chilometri sotto il quale sono attaccati pannelli di tre metri che vanno a bloccare i rifiuti. Flora e fauna marina non corrono nessun rischio poiché Boyan ha pensato a tutto e soprattutto all’ecosistema marino. Gli schermi sono di tre metri e abbastanza grandi da bloccare i rifiuti e non influire sugli ecosistemi.

Dopo più di sei mesi di prove e riflessioni, il giovane Boyan ha presentato il suo progetto a The Cleanup Ocean per l’organizzazione TedXDelft. Nello stesso anno l concept è stato assegnato il premio “Migliore strumento Design” presso l’Università di Delft (Paesi Bassi). Nel frattempo Boyan è stato riconosciuto dalla Intel come uno dei venti più promettenti giovani imprenditori nel mondo. Martedì scorso, ha presentato il suo progetto a New York riassunto in 530 pagine per promuovere la sua nuova campagna di raccolta fondi.

Per svolgere la sua ricerca, Boyan ha lanciato una prima campagna di crowdfunding raccogliendo più di 327.000 euro. Secondo esperimenti condotti il metodo potrebbe liberare l’ Oceano Pacifico della metà dei rifiuti in meno di 10 anni.

Dopo aver dimostrato la validità e la rilevanza del progetto, Boyan vuole andare oltre, infatti dice:

Questo metodo dimostra che gli oceani puliti non sono una cosa impossibile.

Attraverso la Fondazione The Cleanup Ocean è alla ricerca di due milioni di dollari. Sul sito web della campagna, le donazioni sono trasformate in “chili di rifiuti” rimossi.

Via | Le Figaro
Foto | The Ocean Clean Up

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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