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Lo stand-by dei dispostivi elettronici costa 80 miliardi di dollari l’anno

Ottanta miliardi di dollari l’anno è questa la spesa energetica globale per tenere i dispositivi elettronici in standby. La non semplice quantificazione di quanto si spende su scala globale per mantenere accesi i dispositivi elettronici anche quando non li utilizziamo è stata calcolata dall’International Energy Agency che ha presentato di recente il rapporto More Data, Less Energy: Making Network Standby More Efficient in Billions of Connected Devices.

In questo interessante studio è spiegato che nel mondo ci sono 14 miliardi di dispositivi elettronici (in media due persona) che sprecano 80 miliardi di euro a causa di una tecnologia inefficiente che non è ancora riuscita a far fronte al problema dell’efficienza energetica. Secondo l’IEA nel 2020 lo spreco aumenterà del 50% portando a 120 miliardi di dollari l’anno l’energia elettrica utilizzata per nulla. Dai cellulari alle stampanti, dai modem alle consolle di gioco, il rapporto illustra alcune semplici misure che potrebbero essere implementate per migliorare l’efficienza energetica, con un massimo risparmio di energia e denaro.

L’economia si sposta sempre di più verso il digitale diventando sempre più energivora. Pensiamo, per esempio al numerosi dispositivi e apparecchi che in passato non erano interessati dalla connettività di rete come lavatrici, frigoriferi, luci e termostati.

La soluzione? Adottare le migliori tecnologie disponibili in modo da consumare meno e da non far lavorare inutilmente le centrali che producono energia che finisce per essere sprecata. Si pensa che gli strumenti in standby non consumino energia, ma non è così: in realtà la maggior parte dei dispositivi di rete abilitati consumano la stessa energia di quando sono attivi per svolgere i loro compiti principali. Nel 2013 i dispositivi di rete hanno consumato 616 terawattora su scala globale: quasi due terzi ovverosia 400TWh (la somma dell’energia consumata nel Regno Unito e in Norvegia) sono stati sprecati a causa di tecnologie inefficienti.

Via | IEA

Foto © Getty Images

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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