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Innovazione ecologica per ritrovare competitività in Europa, lo sostiene l’EEA

L’EEA – European Environment Agency ha presentato il rapporto Resource?efficient green economy and EU policies in merito alle politiche europee sull’ambiente. La ricerca mette in evidenza che sebbene molte tendenze che virano verso la tutela delle risorse e dunque dell’ambiente stiano gradualmente migliorando, resta per l’UE il bisogno un più basilare e sistemico orientamento della sua economia, in virtù di quegli obiettivi ambientali a lungo termine. Ad esempio, l’obiettivo dell’UE proposto di tagliare i gas serra del 80-95% dai livelli del 1990 entro il 2050 non sarà possibile raggiungerlo esclusivamente basandosi su incentivi. Ma questa indicazione sembra essere del tutto sfuggita al nostro Premier Renzi che invece punta su una politica energetica vecchia d almeno 30 anni.

La crisi economica ha in un certo senso allontanato questi obiettivi, poiché sembra aver avuto un effetto su alcune questioni ambientali nell’UE, tra cui la riduzione delle emissioni di gas serra e di alcuni inquinanti atmosferici. Tuttavia, nella maggior parte dell’ Europa ci si muove su un percorso simile a quello antecedente il 2008, proseguendo con le tendenze a lungo termine.

Come spiega il direttore esecutivo dell’EEA Hans Bruyninckx:

L’innovazione può essere l’unico driver più importante per cambiare il modo inefficiente con il quale attualmente utilizziamo le risorse. L’innovazione ambientale è la chiave per affrontare le sfide del 21 ° secolo. Se vogliamo ‘vivere bene entro i limiti ecologici del pianeta’ come indicato nel 7 ° programma d’azione ambientale, avremo bisogno di affidarci all’inventiva dell’Europa. Ma Non solo nuove invenzioni, però, ma sopratutto incoraggiare l’adozione e la diffusione di nuove tecnologie verdi , scelta che potrebbe rivelarsi essere ancora più importante.

Un’altra leva per migliorare l’efficienza delle risorse potrebbe essere rappresentata dalla riduzione delle tasse sul lavoro come l’imposta sul reddito, piuttosto che tassare l’uso inefficiente delle risorse e l’inquinamento ambientale. Tali imposte ambientali potrebbero promuovere la creazione di posti di lavoro, ma sono sotto-utilizzati nell’UE, pari ad appena il 2,4% del PIL nel 2012. Eppure si potrebbero ricavare molteplici benefici, poiché i Paesi con le tasse più alte nel settore ambientale sembrano però avere una economia e competitività migliore.

Il rapporto sostiene in pratica che una normativa ambientale forte può dare all’UE un vantaggio sulla competitività e costringe chi voglia importare prodotti nell’UE a adottare progressivamente le norme europee come gli standard di emissione dei veicoli o maggiori controlli chimici.

L’UE mira ad aumentare la quota di produzione per il 20% del PIL entro il 2020, dal 15,1% del 2013. Questa potrebbe essere l’occasione per stimolare gli eco benefici dell’innovazione in settori come le energie rinnovabili. Tuttavia, avvertono, che tale crescita deve essere coerente con le priorità ambientali dell’UE, altrimenti potrebbe avere conseguenze negative, tra cui l’aumento delle emissioni di gas a effetto serra e lo spreco di risorse preziose.

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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