A Cannok, nel West Midlands inglese, il punto vendita della catena di supermercati Sainsbury è pronto a staccarsi dalle rete elettrica producendo autonomamente l’energia necessaria alla propria attività. Per riuscire in questa impresa utilizzerà i suoi stessi rifiuti alimentari.
Sainsbury ha lavorato insieme alla società di riciclaggio Biffa sulle nuove tecnologie di digestione anaerobica che sono in grado di produrre biogas a km zero. L’ambizioso progetto prevede che tutti gli alimenti deteriorati o scaduti vengano mandati allo stabilimento Biffa di Cannok dove saranno trasformati in biometano da un digestore che utilizzerà il gas per la produzione di elettricità in un impianto di cogenerazione. Da qui l’energia elettrica verrà trasmessa direttamente al negozio.
Si tratta di un progetto senza precedenti per il Regno Unito che conferma l’impegno ambientale di Sainsbury, da tempo impegnato sul recupero e il riciclaggio di tutti i rifiuti prodotti, sulla distribuzione delle eccedenze alimentari alle persone bisognose e sulla trasformazione di quelle non più commestibili in mangimi per animali.
La strategia del gruppo prevede la riduzione del 30% delle emissioni climalteranti fra il 2005 e il 2020. Tessera fondamentale del “puzzle” che dovrebbe portare Sainsbury al raggiungimento di questo obiettivo è il programma di solarizzazione da tempo intrapreso dall’azienda che conta su ben 69.500 moduli fotovoltaici installati sui tetti di 170 dei suoi 572 punti vendita, una dotazione che garantisce alla sua rete di vendita ben 15MW di potenza. Inoltre, a partire dal 2009, Sainsubury utilizza nel proprio parcheggio diverse piastre dell’energia elettrica per alimentare le sue casse.
Foto | Youtube
Via | The Guardian
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