A bumblebee gathers pollen on a flower on July 13, 2013 in the suburbs of Paris. AFP PHOTO/ JACQUES DEMARTHON (Photo credit should read JACQUES DEMARTHON/AFP/Getty Images)
Una nuova generazione di farmaci anti-tumorali potrebbe utilizzare il veleno di api, scorpioni e serpenti, questo, almeno, è quanto è emerso da uno studio che è stato presentato al 248esimo Meeting Nazionale dell’American Chemical Society.
I ricercatori dell’Università dell’Illinois hanno sperimentato un metodo grazie al quale questi veleni, talvolta causa di gravi reazioni allergiche quando non letali, riescono a rivolgersi alle cellule cancerogene con ridotti effetti collaterali. Dipanjan Pan, uno dei ricercatori che ha condotto lo studio ha spiegato che sono state usate “tossine del veleno in piccole particelle nanometriche per trattare il cancro al seno e cellule di melanoma in laboratorio” e queste particelle si sono mimetizzate nel sistema immunitario portando la tossina direttamente alle cellule tumorali, ma risparmiando il tessuto normale.
In pratica la sostanza nociva e le cellule nocive si annullano e non ci sono effetti collaterali per le cellule sane. Le potenzialità di questo farmaco lasciano intravedere prospettive del tutto inedite. Le tossine contenute nel veleno si legano alle cellule staminali del cancro e ne bloccano crescita e diffusione. Una dinamica che potrebbe essere riprodotta anche con veleni sintetizzati. La sperimentazione sugli uomini potrebbe cominciare entro 3-5 anni, preceduta, come da protocollo, da quella sui ratti.
Via | Acs
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