TO GO WITH AFP STORY BY ELLA IDE Plastic and asbestos are left strewn on the sides of an agriculture field near Orta di Atella, southern Italy, on November 14, 2013. Orta di Atella is one of the villages inside the "Terra dei Fuochi" (Land of Fires or Dead Triangle) where the local mafia created hundreds of illegal dumps probably in deals with the industries of northern Italy. The people of the area are fighting against this situation and took part in a demonstration in Naples on November 16 to protest against the illegal dump. Anger is boiling over near Naples after revelations about toxic mafia dumps blamed for rising cancer rates that have prompted accusations the state is ignoring a vast public health crisis. AFP PHOTO/MARIO LAPORTA (Photo credit should read MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images)
Sono quattro le denunce per smaltimento abusivo di rifiuti speciali che gli agenti del Commissariato di polizia di Sessa Aurunca hanno emesso nei confronti di quattro uomini, fra cui un 33enne di Spigno Saturnia, responsabili di un’azienda casearia con sede sulla Domiziana e molto nota, soprattutto per la produzione di mozzarella.
Dopo una specifica denuncia redatta da Legambiente, la Polizia ha rinvenuto lastre di amianto e rifiuti speciali che venivano rimessi senza il rispetto di alcuna cautela igienico-sanitaria. L’azienda era stata sottoposta a sequestro lo scorso 30 luglio, a seguito di accertamenti dell’Arpac e, in seguito, era stato eseguito un dissequestro per poter consentire alla proprietà di bonificare l’area. Dopo il blitz, il personale del Commissariato di polizia ha effettuato diversi pedinamenti assistendo alla rimozione di lastre d’amianto caricate su due camion e scaricate nella zona di Campofelice, nel comune di Sessa Aurunca, senza alcun tipo di protezione sia per la propria che per l’altrui incolumità. In seguito al monitoraggio di queste operazioni di smaltimento illegale, la polizia ha denunciato tanto gli autisti, quanto i titolari dei mezzi coinvolti negli smaltimenti abusivi.
Anche dopo questi rilevamenti, gli accertamenti sono proseguiti e altre persone sono state viste separare a mani nude i rifiuti accumulati, mentre altri, a bordo di scavatori, prelevavano l’amianto. Vista l’incuria con la quale è stata gestita la fase di smaltimento, le forze dell’ordine hanno optato per il sequestro cautelativo dell’azienda casearia e del territorio circostante. Le indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere sono ancora in corso di svolgimento da parte della Polizia.
Via | H24 notizie
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