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Venezia 2014: The postman’s white nights vince il Green Drop Award

Si è aggiudicato il Green Drop Award il premio di Green Cross Italia il film The postman’s white nights del regista Andrei Konchalovsky che racconta la storia del postino Ljokha che si muove con la sua barca lungo il lago Kenozero per consegnare la posta ai pochi abitanti. Accanto a questa realtà così remota e congelata nel tempo vi è la super tecnologica base spaziale che rappresenta proprio il futuro. Konchalovsky spiega così il suo film:
Negli ultimi anni ho cominciato a pensare che il cinema moderno stia cercando di liberare lo spettatore da qualsiasi forma di contemplazione.

Negli ultimi anni mi sento travolto dal dubbio di avere realmente compreso l’essenza del cinema. Questo film è il mio tentativo di scoprire le possibilità alternative che si nascondono nell’immagine in movimento accompagnata dal suono. Il tentativo di vedere con gli occhi di un “neonato” il mondo che ci circonda. Il tentativo della “lettura lenta” della vita. La contemplazione è lo stato d’animo dell’uomo che si sente tutt’uno con l’universo. Forse questo film è il tentativo di affinare il mio udito per ascoltare il quieto sussurro dell’universo.

Il Premio Green Drop Award, premia le produzioni in concorso a Venezia che hanno prestato attenzione ai temi dell’ambiente e dell’ecologia e a decretare il vincitore è stata la giuria composta da Silvia Scola, vice presidente dell’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, Blasco Giurato, direttore della fotografia di Nuovo Cinema Paradiso e Chiara Tonelli che ha capitanato la squadra vincitrice del Solar Decathlon 2014. Il trofeo è rappresentato da una goccia in vetro soffiato che contiene terra proveniente dall’Antartide.

La cerimonia di premiazione si è tenuta a bordo della Ms Turanor Planet Solar, la nave solare più grande del mondo.

Green Cross Arard a Venezia 2014

Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia ha detto:

Quest’anno abbiamo voluto riempire il Green Drop Award con la terra dell’Antartide, un continente di pace e ricerca, dove centinaia di scienziati sono impegnati a studiare i danni dei cambiamenti climatici. Nel mondo molta parte della comunità del Cinema è sensibile a questi temi. Era naturale portarli anche in Italia e a Venezia 71.

Ma quali sono i criteri che guideranno la giuria nello scegliere tra le pellicole in concorso il lavoro che meglio declina l’attenzione verso l’ambiente?

In effetti il primo parametro che i giurati andranno a considerare per valutare il punto di vista “verde” della pellicola riguarda proprio il tema proposto, ossia che sia vicino alle questioni ambientali e che valuti anche soluzioni. Altro fattore importante riguarda la correttezza delle informazioni e che sia intellettualmente onesto. Spiega Green Cross:

anche un film di fantascienza, infatti, può essere ecologico a condizione che tratti un problema reale anche mediante l’uso di metafore.

I temi che sono sviluppati nelle pellicole naturalmente sono i più diversi e declinati dai cambiamenti climatici, estinzione delle specie, maltrattamento degli animali, scarsità delle risorse alimentari, idriche o energetiche, disastri ambientali, inquinamento ma includono anche la pace, la solidarietà e la cooperazione.

L’industria del cinema però è ancora altamente inquinante e come ricorda Marco Gisotti direttore del Green Drop Award:

Ad oggi sono pochissimi i film che possono vantare certificazioni ‘green’: in futuro un film che racconta una storia a sfondo ecologico, per essere coerente, dovrà dimostrare, attraverso adeguate certificazioni, non solo di non aver inquinato, consumato energia, sprecato cibo, ecc., ma possibilmente anche di aver fatto qualcosa per migliorare l’ambiente.

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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