Camoscio appenninico: nei parchi italiani 2000 esemplari

A quattro anni dall’avvio si è concluso il progetto di ripopolamento del camoscio appenninico denominato Life Coornata, co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito di Life Plus. Il censimento compiuto negli ultimi mesi ha decretato il successo dell’iniziativa, sono infatti duemila gli esemplari di camoscio appenninico presenti oggi nei parchi nazionali d’Abruzzo Lazio e Molise, del Gran Sasso Monti della Laga, della Majella, dei Monti Sibillini e in quello regionale del Sirente Velino. Queste cinque aree protette sono state coinvolte nel progetto che aveva come obiettivo la realizzazione di azioni concrete per la salvaguardia della Rupicapra pyrenaica ornata.

Il camoscio appenninico è una sottospecie endemica per l’Italia della quale, all’inizio del ‘900 sopravvivevano appena 30 esemplari in quella che sarebbe successivamente divenuta l’area del Parco Nazionale d’Abruzzo. Senza un intervento di tutela e ripopolamento, questo animale sarebbe scomparso. Il Parco Nazionale d’Abruzzo era stato l’unica e ultima roccaforte dei camosci appenninici fino alla fine degli anni Ottanta, finché non è stata avviata la creazione di nuove colonie sulla Majella, sul Gran Sasso e sui Monti Sibillini.

Secondo Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente,

Life Coornata è un’esperienza che può essere considerata, anche, un caso esemplare di successo della ricerca made in Italy nei Parchi, dove sono state sperimentate tecniche innovative di cattura e rilascio, alcune delle quali mai usate prima su questa specie come la up-net. Un dispositivo per catture collettive degli esemplari, che ha il vantaggio, rispetto alla tele-anestesia di singoli individui, di poter trasferire un certo numero di animali simultaneamente, una condizione assai favorevole per le reintroduzioni in nuove aree di animali che vivono in gruppo.

La cattura, la marcatura, le analisi e il rilascio degli animali sono alcune delle azioni concrete che hanno caratterizzato il progetto, così come la creazione di una colonia nel Sirente Velino. In questo parco i camosci appenninici sono stati introdotti solamente nell’estate 2013 e la reintroduzione è andata molto bene. La parte più cospicua di camosci appenninici – circa il 50% della popolazione italiana – si trova nella Majella, parco che ospita 1000 esemplari, ad oggi la maggior popolazione di questa specie nel mondo. Oltre 600, invece, sono gli esemplari sul Gran Sasso.

Via | Comunicato stampa

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

Published by
Davide Mazzocco

Recent Posts

Blatte dal climatizzatore, rischi che ti piombino in testa: come evitare il pericolo

I condizionatori possono trasformarsi in rifugi per blatte e zanzare, creando rischi per la salute…

18 minuti ago

Corri da LIDL per il barbecue di fine estate: prezzi dimezzati e carne spettacolare

Si avvicina la fine dell'estate e un bel barbecue può concluderla festosamente: scopri l'offerta Lidl…

3 ore ago

Eurospin da urlo: con meno di 6 euro stai apposto per tutta la settimana. L’offerta record

Eurospin: l'offerta è pazzesca. Corri per avere anche tu il prodotto che piace proprio a…

12 ore ago

Amazon cerca personale in tutta Italia, paga da urlo: stipendio garantito, quasi 2000 euro al mese

Lavoro: Amazon cerca personale in tutta Italia, e lo stipendio base offerto si aggira intorno…

14 ore ago

In queste città compri casa al mare al prezzo di un bilocale: vivi in veri paradisi

Acquistare una casa al mare resta un sogno per molti, ma con l’aumento dei prezzi…

15 ore ago

Non buttare i tappi di sughero: diventano lettere creative che arredano gratis

Tappi di sughero riciclati, rappresenta non solo un modo efficace per ridurre gli sprechi, ma…

17 ore ago