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Inquinamento, porti cinesi in crisi per le emissioni delle navi cargo

Un report rilasciato negli scorsi giorni dal National Resources Defense Council lancia l’allarme in merito all’inquinamento da ossido di zolfo (SOx) nei porti cinesi, un problema causato dalle migliaia di navi cargo che ogni giorno prendono il largo dalle coste della Cina per raggiungere i mercati dei cinque continenti.

La situazione maggiormente critica è a Hong Kong, avamposto occidentale del Dragone sui mercati internazionale: qui gli esperti hanno stimato che l’attività marittima sia responsabile del 50% delle emissioni di ossido di zolfo e di circa un terzo di quelle di ossido di azoto.

Per quanto riguarda l’ossido di zolfo, la situazione è peggiore a Shenzen, dove l’industria marittima produce i due terzi delle emissioni di ossido di zolfo.

Mentre il Governo cinese, specialmente nell’ultimo anno, ha dimostrato di volere invertire la rotta, pochi porti hanno messo in atto politiche volte a mitigare le emissioni inquinanti. Ben 7 fra i più grandi porti commerciali del mondo sono in Cina.

Se la consapevolezza della questione ambientali nei grandi centri urbnani come Pechino è stata tardiva, ancor di più lo è quella sull’inquinamento delle città portuali. A Hong Kong si sta pensando di imporre alle navi transoceaniche di passare all’utilizzo di combustibile pulito quando attraccano in porto. La deregulation attuale consente alle navi di bruciare carburanti con livelli di zolfo fra le 100 e le 3500 volte più elevati di quelli consentiti ai veicoli gommati. Una nave commerciale può arrivare a inquinare più di mezzo milioni di camion cinesi di ultima generazione.

Se si inquina si inquina per una questione di costi: i carburanti puliti costano almeno il 48% in più rispetto ai combustibili tradizionali. Ma in alcune aree portuali i cleaner fuels sono obbligatori: in Nord America e nel Nord Europa, per esempio. E molto presto anche la Cina dovrà adeguarsi.

Via | Nrdc

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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