People try to clear of the mud, downtown Genoa on October 11, 2014 after one person died the day before, when flood waters swept through the city following unexpectedly heavy overnight rain, which caught officials unprepared despite similar deadly floods less than three years ago. One of Genoa's biggest rivers, the Bisagno, burst its banks shortly before midnight after days of heavy rain, sending torrents of muddy water through the streets of the medieval port city, smashing shop windows and sweeping aside cars. AFP PHOTO / MARCO BERTORELLO (Photo credit should read MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)
Il 2014 appena trascorso è stato un’anno difficile per l’ambiente in Italia, gli eventi naturali quali frane e alluvioni hanno colpito 19 delle 20 regioni italiane, manifestandosi soprattutto in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana; I comuni che hanno registrato maggiori perdite in termini di vite umane sono stati Genova e Refrontolo, in Veneto.
I dati sono stati presentati dall’Irpi-Cnr di Perugia che ha pubblicato il Rapporto Periodico sul Rischio posto alla Popolazione italiana da Frane e Inondazioni – Anno 2014.
Spiega spiega Paola Salvati dell’Irpi-Cnr:
Fra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2014 si sono avuti, a causa di frane e inondazioni, 33 morti e 46 feriti e oltre 10.000 persone hanno dovuto abbandonare temporaneamente le loro abitazioni. Gli eventi che hanno causato morti, feriti, sfollati e senzatetto hanno colpito 220 comuni in 19 delle 20 regioni italiane. Le regioni più colpite sono state quelle del Nord-Ovest e in parte del centro. La Liguria risulta la prima: gli eventi meteorici di gennaio, ottobre e novembre, hanno provocato cinque vittime in 34 comuni e 71 località. Seguono il Piemonte, con 48 località colpite e due persone decedute, la Lombardia, con 42 località e sei vittime, l’Emilia-Romagna, con 28 località interessate e un morto, e la Toscana, con 35 località colpite e 5 morti. Il comune più colpito è stato Genova, con oltre 20 località che contano vittime e sfollati, ma il comune con il più alto numero di vittime nel 2014 è stato Refrontolo, in Veneto, con la piena del torrente Lierza a Molinetto della Croda che ha provocato quattro morti e 20 feriti.
Casualità, malasorte? Per gli scienziati alla base di queste eventi calamitosi e luttuosi le condizioni di rischio in cui vive la popolazione a causa delle mancate politiche di gestione del suolo e del territorio. E infatti commenta Fausto Guzzetti direttore dell’Irpi-Cnr:
I dati raccolti nel 2014 confermano purtroppo quanto siano diffuse le condizioni di rischio per la popolazione e contribuiscono a comprendere come esse aumentino o diminuiscano in funzione dei cambiamenti climatici ma anche di quelli ambientali e sociali.
Il bilancio negativo del 2014 però si è concentrato nei mesi di ottobre e novembre per cui tra Liguria, Piemonte e Lombardia si sono avuti 9 morti, due feriti e 3000 sfollati. Gli event di frane e alluvioni però si sono incrementati negli ultimi 50 anni. Nel Rapporto sono riportati i dati relativi a questi eventi tra il 1964 e il 2013, per cui si sono registrati 1291 morti a causa delle frane, 698 morti a causa delle inondazioni con una media di 40 decessi l’anno; tra il 2009 e il 2013 si sono avuti 162 morti con una media di 32 morti l’anno e oltre 45 mila sfollati e senzatetto.
Fa notare Guzzetti:
Questi dati sono stati strutturati e resi pubblici nel tentativo di contribuire a un’efficace informazione ai cittadini e per soddisfare le richieste di notizie da parte di media, amministratori e cittadini. La conoscenza è una delle migliori armi di difesa e contribuisce a formare una corretta percezione del rischio e ad adottare comportamenti adeguati in caso d’evento.
E infatti sul sito Polaris sono presenti dati, mappe e statistiche che hanno causato danni, ma anche sintesi delle informazioni sugli eventi meteo-climatici, danni e geo-localizzazione delle zone interessate. Da consultare la sezione Sei preparato? che aiuta a gestire in sicurezza la propria vita e quella degli altri in caso di alluvione.
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