BUTTONWILLOW, CA - MARCH 22: Gas is flared as waste from the Monterey Shale formation where gas and oil extraction using hydraulic fracturing, or fracking, is on the verge of a boom on March 22, 2014 near Buttonwillow, California. Critics of fracking in California cite concerns over water usage and possible chemical pollution of ground water sources as California farmers are forced to leave unprecedented expanses of fields fallow in one of the worst droughts in California history. Concerns also include the possibility of earthquakes triggered by the fracking process which injects water, sand and various chemicals under high pressure into the ground to break the rock to release oil and gas for extraction though a well. The 800-mile-long San Andreas Fault runs north and south on the western side of the Monterey Formation in the Central Valley and is thought to be the most dangerous fault in the nation. Proponents of the fracking boom saying that the expansion of petroleum extraction is good for the economy and security by developing more domestic energy sources and increasing gas and oil exports. (Photo by David McNew/Getty Images)
La “bolla” del gas scisto sta per scoppiare e le conseguenze per gli equilibri dell’economia mondiale sono assolutamente imprevedibili. Cosa potrà succedere se dovesse crollare il perno sul quale l’amministrazione ha (ri)organizzato la propria politica energetica? Quali scenari potranno delinearsi se dovesse venire meno la strategia tendente all’autonomia energetica voluta dall’ospite della Casa Bianca? Come ha spiegato Ecoblog sono settimane decisive anche per l’oleodotto Keystone XL, ma ora un Ceo della compagnia petrolifera australiana BHP, Andrew Mackenzie, lancia l’allarme annunciando l’intenzione di dismettere il 40% delle attrezzature perforanti nelle piattaforme per l’estrazione del gas scisto negli Stati Uniti.
La riduzione dei prezzi imposta dal mercato parallelo stimolato dallo Stato Islamico ha messo le compagnie petrolifere con le spalle al muro:
Ci siamo mossi molto velocemente in risposta ai minori prezzi e ridurremo gli impianti negli Usa del 40% dalla fine dell’anno finanziario in corso. Il programma rivisitato delle trivellazioni beneficerà poi dei miglioramenti d’efficacia in corso. Il nostro programma di investimento rimarrà focalizzato sul ricco bacino di gas di Black Hawk. Tuttavia, manterremo la nostra attività sotto revisione,
ha dichiarato Mackenzie. Negli scorsi giorni anche Baker Hughes, una compagnia attiva in 90 Paesi, aveva annunciato il licenziamento di 7mila dipendenti.
L’opportunità per iniziare un iter di conversione verso le energie rinnovabili non è mai stata così a portata di mano, allo stesso tempo non è mai stato così evidente come la tenuta del sistema geopolitico costruito negli ultimi due secoli e mezzo sia determinata da un unico elemento collante: le risorse fossili. Ma se persino i petrolieri dicono che la bolla del gas scisto scoppierà è il momento per iniziare, da subito, a nuove risorse e nuovi modelli di business.
Via | Business Insider
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