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Olimpiadi Rio 2016: l’inquinamento fa traslocare le gare di vela?

A sedici mesi dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro si torna a parlare di inquinamento e della contestatissima baia di Guanabara dove dovrebbero disputarsi le gare di vela. La situazione dell’inquinamento nella baia è insostenibile: l’inquinamento delle acque è uno dei prezzi pagati dalla metropoli allo sviluppo incontrollato di questi anni. Il Governo dello Stato di Rio aveva promesso che avrebbe ridotto dell’80% l’inquinamento della baia dove, recentemente, sono stati trovati a galla anche i cadaveri di cani, oltre all’enorme quantità di pesci morti che da anni si ammassa anche in altri siti come nella Laguna Rodrigo de Freitas.

Ma sull’inquinamento della baia di Guanabara si sta giocando anche una partita “politica”: le grandi potenze velistiche, vale a dire Gran Bretagna, Francia e Australia, stanno facendo forti pressioni per escludere le gare olimpiche da questo luogo e portarle nell’Oceano. Nella baia le variazioni del vento e l’andamento delle maree offrono un enorme vantaggio ai brasiliani che sono abituati a queste dinamiche.

A lanciare l’allarme è stato Marco Aurélio Sá, presidente della Confederazione Brasiliana di Vela, che sul sito Globo Esporte ha spiegato che

In alto mare gli stranieri possono avere dei vantaggi sui velisti brasiliani perché hanno imbarcazioni più veloci. Dentro alla baia, invece, il vantaggio è degli equipaggi brasiliani. Le altre nazioni sono spaventate dal fatto che i brasiliani possano avere questo vantaggio tecnico. In ogni riunione della Federazione Mondiale della vela, vogliono togliere le gare dalla baia di Guanabara.

Sá ha ammesso che nella baia è stato trovato anche un cane morto, ma ha spiegato che l’incidente è avvenuto lontano dalla parte della baia in cui dovrebbero svolgersi le competizioni. Il presidente della Federazione di Vela carioca ha ammesso che il Governo non riuscirà a ridurre l’inquinamento dell’80% come promesso, ma ha anche aggiunto che le polemiche sulla questione sono fortemente strumentalizzate a favore delle potenze velistiche.

Via | Gazzetta

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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