SAN FRANCISCO, CA - AUGUST 18: Jars of Nutella are displayed on a shelf at a market on August 18, 2014 in San Francisco, California. The threat of a Nutella shortage is looming after a March frost in Turkey destroyed nearly 70 percent of the hazelnut crops, the main ingredient in the popular chocolate spread. Turkey is the largest producer of hazelnuts in the world. (Photo by Justin Sullivan/Getty Images)
In Francia c’è un ministro dell’ambiente che fa veramente il ministro dell’ambiente e noi di Ecoblog vi abbiamo raccontato a più riprese delle sue battaglie contro i pesticidi. Lunedì scorso, durante la trasmissione Petit Journal di Canal+ Ségolène Royal ha “sconfinato” e ha parlato della crema spalmabile più famosa del Mondo:
Bisogna ripiantare massivamente degli alberi perché c’è stata una deforestazione massiva che provoca anche un riscaldamento climatico, bisogna smettere di mangiare Nutella, per esempio, perché è fatta con olio di palma.
Il presentatore ribatte che “la Nutella è buona” e il ministro dell’ambiente insiste spiegando che l’olio di palma è una delle principali cause della deforestazione e che occorre usare altre materie prime.
Apriti cielo! In Italia la reazione della politica arriva immediata, su Twitter, con un messaggio a 140 caratteri del ministro dell’agricoltura Gian Luca Galletti: “Segolene Royal (senza accenti nell’originale, ndr) sconcertante: lasci stare i prodotti italiani. Stasera per cena… pane e #Nutella”.
Segolene Royal sconcertante: lasci stare i prodotti italiani. Stasera per cena… pane e #Nutella
— Gian Luca Galletti (@glgalletti) 16 Giugno 2015
E ieri, durante la visita all’Expo e a favore delle telecamere, la moglie del presidente del Consiglio, Agnese Renzi, accompagnata dalla figlia, ha ordinato una crêpe alla Nutella e chantilly. Al coro degli indignati si sono unite numerose voci, fra cui quella di Michele Anzaldi del Pd che ha parlato di “grave e brutto scivolone della Francia” su di una “eccellenza italiana” da parte di “Segolene Royal” (senza accenti nell’originale, ndr). Anzaldi prende a cuore la difesa della Nutella tanto da fornire il link alla pagina in cui Ferrero ammette di usare “olio del frutto di palma 100% certificato come sostenibile e ‘segregato’ RSPO”.
Grave e brutto scivolone della Francia sull'eccellenza italiana. Segolene Royal si scusi. Bastava andare sul sito: http://t.co/rnNAJykmiD
— Michele Anzaldi (@Michele_Anzaldi) 16 Giugno 2015
Nella narrazione dell’attuale Governo, quindi, la Nutella diventa un’eccellenza. Viene da chiedersi perché la politica non si schieri così compatta di fronte al fenomeno del cibo e del vino “taroccati”, di quell’Italian sounding che costa alle aziende italiane milioni di euro ogni anno e va a colpire vere eccellenze e non prodotti a basso costo pensati per le masse.
Da Ségolène Royal (quella con gli accenti) è arrivata ieri la replica alla polemica sulla Nutella:
Mille scuse per la polemica sulla #Nutella. D’accordo per sviluppare il progresso.
Mille excuses pour la polémique sur le #Nutella. D'accord pour mettre en valeur les progrès.
— Ségolène Royal (@RoyalSegolene) 17 Giugno 2015
Ferrero non è voluta entrare nel merito della polemica, ma ha tenuto a ribadire i “numerosi impegni” relativi al “suo approvvigionamento di olio di palma”. L’azienda albese si rifornisce in Malesia, in Papua-Nuova Guinea e in Brasile.
Non è la prima volta che dalla Francia arriva un attacco alla Nutella: nel 2012 alcuni senatori francesi avevano tentato, in vano, di far votare una sovratassa del 300% sull’olio di palma contenuto nella crema da spalmare, argomentando sulla pericolosità di quest’olio per salute (obesità) e per l’ambiente (deforestazione).
Un modo per mettere una pietra tombale sulla polemica ci sarebbe: non usare olio di palma, come fa, per esempio, Novi con la sua crema di nocciole. Ma i costi di produzione aumenterebbero rendendo il prezzo del prodotto meno concorrenziale, un lusso che una multinazionale come Ferrero non può permettersi.
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