Domani 30 giugno sarà il primo Asteroid Day, i cui appuntamenti principali si terranno a Londra e San Francisco ma si potranno seguire ovunque, Italia compresa (la diretta streaming dell’evento si terrà sul sito del Virtual Telescope di Roma). L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio che un asteroide colpisca la Terra e quindi incentivare le autorità mondiali a intensificare i programmi di tracciatori degli “asteroidi vicini alla terra”, quelli la cui orbita potrebbe incrociare la Terra, in modo da catalogarne 100mila entro i prossimi dieci anni.
Le domande degli appassionati troveranno risposte via Twitter seguendo l’hashtag #AskESA. I promotori spiegano che “esistono un milione di asteroidi nel nostro Sistema solare, potenzialmente in grado di colpire la Terra e distruggere una città. Finora ne abbiamo scoperti meno di 10mila, appena l’1%”.
Ma perché si tiene il 30 giugno? Perché è il giorno in cui, nel 1908, un asteroide cadde in Siberia, scatenando una violentissima esplosione, pari a mille bombe di Hiroshima che abbatterà 2mila chilometri quadrati di foresta. L’obiettivo è evitare che la cosa si possa ripetere.
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