
BEIJING, CHINA - JANUARY 31: (CHINA OUT) A view of the Tian'anmen Square in the dark fog on January 31, 2013 in Beijing, China. Heavy fog has been lingering in central and eastern China since Tuesday afternoon, disturbing the traffic and worsening air pollution. (Photo by ChinaFotoPress/ChinaFotoPress via Getty Images)
L’inquinamento dell’aria uccide 4mila persone ogni giorno. A dirlo è uno studio condotto dalla University of California di Berkeley e pubblicato ieri dalla rivista scientifica rivista scientifica online PLOS One della Public Library of Science. La ricerca si basa sulle statistiche rilasciate ufficialmente dal Paese e ha rilevato che circa 1,6 milioni di persone in Cina muoiono ogni anno per problemi cardiaci e respiratori causati dai PM2,5 e dalla combustione del carbone che resta la maggiore fonte di energia del Paese più popolato del mondo. Quasi un terzo dell’energia viene dal carbone: il 64% secondo le stime di Bloomberg.
L’autore dello studio, Robert Rhode, ha dichiarato che il 38% della popolazione cinese vive in aree dove la qualità dell’aria sarebbe ritenuta “non salutare” negli Stati Uniti.
Negli ultimi anni la Cina ha preso coscienza del problema: 1) tagliando l’inquinamento e adottando standard di qualità dell’aria, 2) installando centraline di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, 3) pianificando la chiusura delle centrali elettriche a carbone più inquinanti e la loro sostituzione con altre più pulite. Il premier Li Keqiang ha detto che nonostante l’inversione di tendenza e i progressi fatti, i risultati “sono ancora lontani dalle aspettative della gente.
Via | IBT