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Deforestazione: nel 2014 persi 18 milioni di ettari

La deforestazione continua a un ritmo forsennato: nel 2014 sono spariti dal nostro Pianeta 18 milioni di ettari di foreste vale a dire 180.000 kmq, una superfice pari al doppio del Portogallo e uguale a quella di Paesi come Siria e Cambogia.

La piattaforma Global Forest Watch ha pubblicato i dati che sono stati forniti dall’Università del Maryland, e da Google. Questa diminuzione delle foreste – la cui superficie rappresenta un terzo delle terre emerse – non cessa. Ogni minuto vengono tagliati circa 2400 alberi e più della metà delle foreste vengono tagliate nei Paesi tropicali.

Nuove aree del mondo – prima trascurate – vengono private della vegetazione: nel bacino del Mekong, in Cambogia, nell’Africa Occidentale, in Madagascar e in Sud America, in modo particolare in Paraguay.

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La principale causa della deforestazione non è – come si potrebbe pensare – la “fame” di legname, ma quella di spazio: le foreste liberano spazio per le piantagioni di soia, di caucciù e di olio di palma. Uno studio reso noto lo scorso aprile ha stabilito una forte correlazione fra la deforestazione della regione del Mekong e l’aumento del prezzo del caucciù a livello mondiale. In Paraguay sono le coltivazioni di soia e di bovini a spingere alla distruzione delle foreste.

I dati pubblicati da Global Forest Watch vengono riattualizzati ogni otto giorno grazie alla sorveglianza satellitare consentita dal programma Landsat sviluppato dalla Nasa che garantisce un’altissima risoluzione.

Sono circa 300 milioni le persone che vivono nei pressi delle foreste e la sopravvivenza del 60% delle popolazioni indigene dipende da esse.

Via | Le Monde

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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