
A Lebanese activist aligned with the "You Stink" campaign wears a facemask on September 8, 2015 as the sky looks dull yellow due to a sandstorm blowing over the Lebanese capital. At least two people died and 750 cases of suffocation were reported in Lebanon because of the sandstorm, said the Health ministry. Lebanese activists set up tents outside the Environment ministry and started a hunger strike to demand the resignation of the Environment minister, who is at the centre of the country's waste crisis. AFP PHOTO / JOSEPH EID (Photo credit should read JOSEPH EID/AFP/Getty Images)
Libano, Siria e Israele sono state colpite da una violentissima tempesta di sabbia che ha causato due morti e costretto al ricovero ben 750 persone. Questa mattina la capitale del Libano, Beirut, si è ritrovata avvolta da una densa foschia dovuta alla polvere sospesa che ha reso problematica la respirazione dei suoi abitanti. In precedenza il fenomeno aveva investito la regione settentrionale dell’Akkar e quella orientale della Valle della Bekaa: proprio in queste due aree sono stati registrati il maggior numero di malori.
Il ministero della Sanità libanese ha spiegato che due donne sono morte nella zona orientale della Valle della Bekaa a causa della tempesta, mentre il numero dei casi di soffocamento e di mancanza di respiro causati dalla tempesta sono di circa 750 persone. Lo stesso Ministero ha diffuso un’allerta raccomandando agli abitanti di Beirut, in modo particolare a bambini, anziani, donne in gravidanza, asmatici e cardiopatici, di non uscire di casa.
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In Siria la tempesta di sabbia ha investito Damasco e le città più importanti del Paese. Secondo l’Osservatorio nazionale per i diritti umani, proprio approfittando delle’eccezionalità di questo fenomeno atmosferico, lo Stato Islamico ha lanciato un’offensiva contro le forze lealiste nella regione a Ovest di Palmira ovvero nella provincia di Homs, venendo però respinto.
Via | Al Jazeera