A picture taken on July 1, 2015 shows a thermometer in Lille as a major heatwave spreads up through Europe, with temperatures hitting nearly 40 degrees. AFP PHOTO / PHILIPPE HUGUEN (Photo credit should read PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images)
L’autunno e l’inizio d’inverno più secchi che l’Italia ricordi. Un’inattesa primavera dicembrina a New York. Tornado che scuotono il Sud degli Stati Uniti in un periodo solitamente quieto. Piogge torrenziali che allagano il Regno Unito e alcuni Paesi del Sud America.
Le notizie relative al clima degli ultimi giorni sono state degli schiaffi in faccia a qualsiasi tipo di negazionismo climatico. Ma che cos’è che sta provocando questo caldo? Quali sono le cause di queste anomalie che mandano in crisi la ciclicità della natura e intasano le principali città italiane di smog?
Come spiegato dal meteorologo Luca Mercalli su La Stampa, il 2015 stabilirà il nuovo record di anno più caldo della storia a livello globale e per l’Italia, non per l’Europa poiché gli ultimi dodici mesi sono stati per il Vecchio Continente un po’ meno caldi del 2014.
A che cosa si deve questo inverno così tiepido? A una concorso di cause: da una parte la progressione dei cambiamenti climatici, dall’altra un intenso fenomeno di El Niño ovvero un’anomalia nell’aumento della temperatura superficiale del Pacifico meridionale la cui influenza si riflette a livello globale.
Un cambiamento climatico così radicale, capace di “scippare l’inverno” a gran parte dell’Italia mette in crisi agricoltura, turismo, produzione energetica, trasporti e anche la salute. Nel 2014 avevamo dovuto fare i conti con un’estate di piogge, quest’anno la pioggia è stata scarsissima in tutte le stagioni.
L’anticiclone subtropicale stazionerà sull’Italia almeno fino a San Silvestro, per poi essere sostituito dall’aria fredda in arrivo dai Balcani.
I rimedi? Tanti, tantissimi e ben oltre le deboli panacee dell’accordo di Parigi e del collegato ambientale, entrambi inadeguati ad affrontare le sfide che ci attendono e che, secondo Mercalli, vanno dalla diffusione delle auto elettriche e del telelavoro allo sviluppo (vero e non propagandistico) delle energie rinnovabili, senza dimenticare la manutenzione del territorio e la prevenzione dei problemi legati al dissesto idrogeologico.
Via | La Stampa
Come si pulisce bene la zanzariera? Lo sporco resterà sempre se non usi questa vecchia…
Dopo una giornata in spiaggia, un rimedio naturale per nutrire la chioma dopo sole, sale…
Abbigliamento monouso e sostenibilità: possono sembrare due termini agli antipodi, ma se non fosse così?…
In Italia oltre un quarto del territorio è minacciato dalla desertificazione. Il fenomeno cresce con…
Con l’arrivo della stagione estiva, uno degli elementi decorativi più amati e versatili è senza…
Trenitalia rilancia con premi e biglietti gratuiti: con la CartaFRECCIA e la newsletter, Trenitalia consente…