[blogo-video id=”161522″ title=”La nuova vita di Gito, il baby orango abbandonato quasi morto” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160118_video_12565719.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160118_video_12565719″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTYxNTIyJyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjAxMThfdmlkZW9fMTI1NjU3MTl8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9vYXMucG9wdWxpc2VuZ2FnZS5jb20vMi92aWRlby5ibG9nby5pdC9hc2thbmV3cy9wbGF5ZXJAeDUwIiwidXNlSW1hU0RLIjp0cnVlfSc+PC9kaXY+PHN0eWxlPiNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjE1MjJ7cG9zaXRpb246IHJlbGF0aXZlO3BhZGRpbmctYm90dG9tOiA1Ni4yNSU7aGVpZ2h0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7b3ZlcmZsb3c6IGhpZGRlbjt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O30gI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MTUyMiAuYnJpZCwgI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MTUyMiBpZnJhbWUge3Bvc2l0aW9uOiBhYnNvbHV0ZSAhaW1wb3J0YW50O3RvcDogMCAhaW1wb3J0YW50OyBsZWZ0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDtoZWlnaHQ6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9PC9zdHlsZT48L2Rpdj4=”]
Nel video che vedete qui in alto il piccolo orango Gito, di nemmeno un anno di età, gioca felice con un suo coetaneo, lo si riconosce perché ha delle macchie sulla pelle che gli sono state provocate da alcune malattie.
Quando è stato trovato, lo scorso agosto, infatti, Gito era quasi in fin di vita, denutrito, con pochissima peluria e con la pelle secca, tanto che sembrava mummificato. È stato portato in un centro di recupero in Borneo, dopo essere stato soccorso da un team di International Animal Rescue, e ora, come potete vedere dalle immagini, sta bene. È completamente guarito dalle malattie, anche contagiose, che lo avevano colpito alla pelle e che hanno reso necessario tenerlo in quarantena.
Adesso, finalmente, Gito può stare tra i suoi simili e, come ha fatto sapere il direttore del centro di recupero in cui si trova, tra qualche anno potrà tornare in libertà, ma prima deve imparare a sopravvivere, nutrirsi da solo e difendersi.
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