Tap water fills a glass on February 26, 2014 in the French southern city of Marseille. AFP PHOTO/ANNE-CHRISTINE POUJOULAT (Photo credit should read ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images)
Acqua depurata sostenibilmente, utilizzando i residui del trattamento degli agrumi e i rifiuti dell’industria petrolifera, è questo lo straordinario risultato raggiunto da un gruppo di ricercatori della Flinders University di Adelaide, Australia.
I risultati dello studio condotto dai ricercatori australiani insieme a quelli dell’Università statunitense di Tulsa, dell’Institute of Molecular Medicine, dell’università di Lisbona e di quella di Cambridge sono stati pubblicati sulla rivista Angewandte Chemie e sono a dir poco sorprendenti.
Grazie alle bucce d’arancia e ai rifiuti petroliferi si può infatti creare un polimero in grado di pulire le acque dall’inquinamento da mercurio. Ogni anno gli impianti petroliferi producono 70 milioni di tonnellate di zolfo residuo, mentre la lavorazione degli agrumi produce 50 milioni di tonnellate di limonene: dall’unione di questi due composti reperibili in abbondanza si può ottenere il zolfo-limonene che funge da collante con il mercurio, impedendone la diffusione in acqua e suolo. Obiettivo dei ricercatori è arrivare a utilizzare il polimero come rivestimento per tubi o filtri idrici, in modo da depurare le acque dai metalli dannosi per la salute.
Via | Angewandte Chemie
La Cassazione conferma: insultare il capo, anche una sola volta, può bastare per il licenziamento…
Sanatoria Inps sui contributi mai registrati prima del 2005: chi è andato in pensione dopo…
Passeggiate nei boschi e gite in natura possono nascondere un pericolo: l’encefalite da zecche. Ecco…
Estate 2025, sempre più italiani rinunciano alle vacanze di agosto: prezzi record e stipendi bassi…
Il calcare nel WC si forma con facilità e diventa presto antiestetico. Scopri come eliminarlo…
Un’allerta sanitaria è stata lanciata dopo la tragica morte di due neonati prematuri nel reparto…