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Emissioni auto: l’Ue raddoppia i limiti dei NOx

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Anche se con una maggioranza risicata (327 voti contrari e 317 a favore) l’Unione Europea ha respinto la richiesta della sua Commissione Ambiente che chiedeva una maggiore severità rispetto al regime transitorio proposto dalla Commissione Europea: le aziende dell’automotive avranno altri cinque anni di tempo per allineare le emissioni di ossidi di azoto (NOx) agli standard Euro 6.

Le auto inquinano troppo, basta alzare le tolleranze e il problema è risolto. La pressione delle lobby automobilistiche su Bruxelles ha dato gli esiti sperati e, paradossalmente, dopo lo scandalo Dieselgate, le case automobilistiche potranno godere di maglie più larghe per quanto riguarda le emissioni.

Lo scandalo di Volkswagen all’inizio dell’autunno e quello più recente della Renault ha invischiato un po’ tutte le grandi dell’automotive europeo, dalla Peugeot alla Fca, dalla Daimler alla Bmw e persino l’ultima arrivata Ferrari.

Grazie all’assist del Parlamento Europeo potranno essere esaurite tutte le scorte di filtri antiparticolato, senza dover investire nell’emergenza in linee di produzioni meno impattanti sull’ambiente. Questo fino al 2018.

Le auto potranno inquinare, per gli NOx, il 110% in più di quello che era stato stabilito prima del Dieselgate. Invece di correre ai ripari, insomma, il Parlamento Europeo ha voluto “premiare” le case automobilistiche.

I box non sono cancerogeni mortali, ma contribuiscono all’erosione dello strato di ozono nell’atmosfera terrestre.

Un veicolo di classe Euro 6 dovrebbe produrre al massimo 80 milligrammi di NOx a chilometro, ma con il nuovo regolamento della Commissione Juncker potrà continuare a essere classificato, fino al 31 dicembre 2018, come Euro 6 pur producendo 168 milligrammi di NOx a chilometro.

Via | Il Manifesto

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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