[blogo-video id=”164235″ title=”Hope, il rinoceronte sopravvissuto alla furia dei bracconieri” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160606_video_13293516.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160606_video_13293516″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTY0MjM1JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjA2MDZfdmlkZW9fMTMyOTM1MTZ8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9pYi5hZG54cy5jb20vcHR2P21lbWJlcj0zNzA3JTI2JWludl9jb2RlPXByZXJvbGwtYXNrYW5ld3MteDUwLWRlc2t0b3AiLCJ1c2VJbWFTREsiOnRydWV9Jz48L2Rpdj48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2NDIzNXtwb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTY0MjM1IC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTY0MjM1IGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]
Si chiama Hope e ha sei anni la femmina di rinoceronte sfigurata dai bracconieri un anno fa, quando un gruppo di cacciatori di frodo le ha tagliato i corni a colpi di machete.
Lasciata in una pozza di sangue questa femmina è riuscita a sopravvivere grazie alle cure veterinarie di Saving the Survivors, un’organizzazione dedicata al salvataggio dei rinoceronti mutilati e feriti dai bracconieri.
Hope ha già subito una quindicina di interventi di chirurgia plastica nel tentativo di ricostruirle la testa devastata, una vera e propria sfida ai limiti del possibile.
Se l’animale deve sopportare i pruriti conseguenti all’intervento, lo staff che la segue è costretto a effettuare continui bendaggi. Per gli interventi di ricostruzione sono stati utilizzati filo di nylon, pelle di elefante, plastica e filo di ferro senza contare le viti inserite nelle ossa del cranio. Sperimentazioni che hanno permesso di ridurre del 60% l’enorme piaga, in origine di quasi un metro di lunghezza per 50 cm di larghezza.
E dopo tanto lavoro sembra che un corno stia nuovamente spuntando dal suo muso squarciato.
“Quando una specie è a rischio, ogni esemplare conta. Per tutelare la diversità genetica ma anche per salvarne il più possibile. Se ne fossero rimasti 100mila forse non staremmo tentando tutto questo. Ma la situazione ormai è oltre la soglia critica e per questo dobbiamo imparare a salvare Hope o altri esemplari della sua specie”,
spiega l’anestesista Jana Pretorius.
Via | Askanews
La carta stagnola nasconde un potere inaspettato: un gesto semplice rivela un trucco domestico sorprendente.…
Emerge un allarme sul Prosecco, che risulterebbe essere contaminato in ben 15 bottiglie secondo l'analisi…
Sempre più presenti nelle case, questi nastri diventano protagonisti del Natale grazie a un gesto…
Una spremuta, un’idea sostenibile: ecco come riutilizzare le bucce di arancia o mandarino per accendere…
Lidl, c'è un prodotto grazie a cui puoi dire addio definitivamente agli sprechi e consente…
Il trucco casalingo che sfrutta questo ingrediente e qualche goccia d’olio essenziale: l’effetto è sorprendente…