Science: “Senza biodiversità impossibile soddisfare i bisogni umani”

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A dare l’allarme è la rivista Science secondo la quale il 58% della superficie terrestre, nella quale risiede il 71% della popolazione mondiale, conosce una crisi della biodiversità terrestre che rimette in causa la capacità degli ecosistemi di far fronte ai bisogni umani.

Secondo 23 scienziati internazionali che hanno trattato statisticamente 2,38 milioni di rapporti sullo stato della fauna e della flora terrestri, la diversità delle specie è diminuita del 15,4% sul 58% delle terre emerse. Per non avere effetti su quelle che sono le esigenze umane, la perdita della biodiversità avrebbe dovuto restare sotto una quota del 10%.

“Le funzioni ecosistemiche sono gravemente minacciate da questa sparizione delle specie. In molte zone l’intervento umano dovrà presto rimpiazzare le funzioni offerte dalla natura”, ha detto Tim Newbold, ricercatore specializzato nell’impatto umano sulla biodiversità all’University College of London che ha curato le ricerche.

Gli esempi, d’altronde non mancano, basti pensare agli impollinatori cinesi che in primavera salgono sugli alberi della provincia di Sichuan per fare il lavoro che una volta apparteneva alle api. La stessa cosa la si può dire della produzione dei nutrimenti necessari per le piante o della depurazione naturale delle acque. Secondo i ricercatori, anche le tecnologie più avanzate non riusciranno a sostituire la “perfezione” dei meccanismi naturali.

L’importanza dello studio è determinata dall’ampiezza dei dati convogliati nella ricerca: l’analisi è stata effettuata su 39.123 specie monitorate in 18.659 siti distribuiti sul Pianeta. Il team di ricercatori guidato da Tim Newbold ha quindi proposto il primo calcolo degli effetti dell’attività umana sulla biodiversità a livello planetario.

Quanto si perde quando sparisce la biodiversità? Un economista americano, nel 2014, ha provato a stimare il valore dei servizi ecologici globali forniti gratuitamente dalla natura. La cifra che ne è venuta fuori è da capogiro: 125.000 miliardi di dollari all’anno.

Via | Le Monde | Science

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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