
A retired Eternit employee poses with relatives of victims who died from asbestos prior the appeal court trial sentence against Swiss billionaire Stephen Schmidheiny on June 3, 2013 in Turin. An Italian appeals court on Monday increased a sentence in absentia against Swiss billionaire Stephan Schmidheiny to 18 years in prison and ordered him to pay millions of euros (dollars) in compensation in a landmark asbestos case. AFP PHOTO / OLIVIER MORIN (Photo credit should read OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images)
Ci sono voluti quasi vent’anni per bonificare e recuperare il terreno di tre ettari che fino agli anni Novanta ospitava lo stabilimento Eternit di Casale Monferrato. Ora su quell’area in cui per decenni si è scambiato il lavoro con la salute ci sarà un parco chiamato Eternot, forma contratta di Eternit not.
A inaugurarlo, sabato 10 settembre 2016, ci saranno il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, quello della Giustizia Andrea Orlando (già al dicastero dell’Ambiente) e il commissario europeo per l’Ambiente Karmenu Vella.
All’interno di questo spazio verde ci saranno un’area gioco per i bambini, una zona con panchine, una pista ciclabile e un’area per il fitness.
Il progetto di Eternot è nato con la collaborazione dei cittadini casalesi che, attraverso una consultazione popolare, hanno dato forma a un luogo che, come ha spiegato il sindaco Titti Palazzetti, a Filomena Greco de Il Sole 24 Ore vuole essere “uno spazio dedicato alla memoria, ma allo stesso tempo vivo e pienamente fruibile”.
Il progetto – costato poco più di 4 milioni di euro – verrà completato con il recupero della palazzina nella quale erano situati gli ex uffici amministrativi dell’Eternit che diventerà un’area polifunzionale destinata ai giovani, ai cittadini e all’archivio sull’amianto.
All’interno del parco nascerà un vivaio di Davidia Involucrata Sonoma, una pianta dai fiori bianchi che diventerà il simbolo della lotta all’amianto.
Via | Il Sole 24 Ore