[blogo-video id=”165089″ title=”Al Cairo la pacifica “rivolta” degli amanti del jogging e dei ciclisti” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160901_video_16504841.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160901_video_16504841″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTY1MDg5JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjA5MDFfdmlkZW9fMTY1MDQ4NDF8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9pYi5hZG54cy5jb20vcHR2P21lbWJlcj0zNzA3JTI2JWludl9jb2RlPXByZXJvbGwtYXNrYW5ld3MteDUwLWRlc2t0b3AiLCJ1c2VJbWFTREsiOnRydWV9Jz48L2Rpdj48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2NTA4OXtwb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTY1MDg5IC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTY1MDg5IGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]
Al Cairo il venerdì – che nel mondo arabo equivale alla nostra domenica – podisti e ciclisti prendono possesso di una delle principali arterie della città che viene bloccata al traffico. Nella città più popolosa d’Africa quattro chilometri di strada vengono sottratti al traffico automobilistico dalla popolazione.
Si tratta di un’iniziativa non autorizzata che ricorda il movimento ciclistico della massa critica diffusosi a San Francisco nei primi anni Novanta e sviluppatosi poi una quindicina d’anni fa anche in Italia.
“In qualsiasi altro Paese le strade vengono chiuse per i corridori. Ma non da noi. Allora, noi veniamo qui ogni venerdì, alle 7 del mattino, perché c’è ancora poco traffico e blocchiamo tutto”,
spiega Ahmed, uno dei membri del gruppo di marciatori della capitale egiziana.
Gli appassionati di jogging provengono da diversi Paesi e organizzano corse collettive: fondata nel 2012, l’organizzazione dei Corridori attira tra le duemila e le tremila persone ogni settimana, con numerosi ciclisti che si aggregano ai runner.
Il presidente egiziano al-Sisi ha lanciato un appello agli egiziani affinché sostituiscano l’auto con le biciclette. Ma le strade pericolose, il boicottaggio degli automobilisti e l’assenza di piste ciclabili scoraggiano non poco anche gli appassionati più convinti delle due ruote.
Via | Askanews
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