Lo ripetiamo spesso: il limite principale di un’auto elettrica era e resta l’autonomia, oltre che i tempi di ricarica. Ma oltre a questo ripetiamo spesso anche che, in un futuro molto prossimo, lo sviluppo di nuove tecnologie porterà le case automobilistiche a superare questa sfida brillantemente.
Quale è il futuro delle batterie elettriche?
A fare un po’ il punto della situazione è il blog Car and Driver, che ricorda come attualmente le batterie elettriche di ultima generazione sono tutte, o quasi, agli ioni di litio. E, con ogni probabilità, queste saranno lo standard almeno per il prossimo decennio: la sfida è oltremodo aperta e ricercatori e sviluppatori sono alla ricerca di soluzioni innovative per aumentare la capacità, la resistenza e la velocità di ricarica delle batterie. Una soluzione è un polimero, ve ne abbiamo già parlato più volte, sviluppato da un gruppo di ricerca universitario in Gran Bretagna e da un altro negli Stati Uniti, ma non è l’unica.
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Questa soluzione prevede un elettrolita ceramico solido in sostituzione dell’elettrolita liquido all’interno delle celle agli ioni di litio. Questo rende la batteria non infiammabile, più resistente nel tempo al normale deperimento e sopratutto raddoppia la quantità di energia che può essere immagazzinata. Le prestazioni delle batterie a stato solido migliorano anche con il calore, eliminando la necessità di raffreddamento a liquido: tuttavia soffre un po’ le basse temperature e inoltre l’elettrolita ceramico necessita di una protezione, facendo così aumentare il peso complessivo della batteria.
Si tratta di una tecnologia particolare che unisce la funzione di batteria elettrica classica con quella di un motore a scoppio, pompando all’interno di una cella metallica (in litio ma sempre più spesso in zinco) l’ossigeno per avviare una reazione chimica elettrica. È una tecnologia molto leggera in termini di peso e che può immagazzinare fino a 10 volte la quantità di energia delle normali batterie agli ioni di litio. I cicli di ricarica di questo tipo di batterie non sono molti, la tecnologia è piuttosto nuova e è ancora impossibile capire bene che tipo di mercato potrà avere in futuro.
L’energia in questo caso viene immagazzinata all’interno di due elettroliti liquidi che generano elettricità attraverso il pompaggio di questa nelle celle della batteria. Tuttavia in questo caso molti esperti temono che serviranno serbatoi di stoccaggio troppo grandi.
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