Air Ink, la start-up che vuole trasformare l’inquinamento in inchiostro

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La startup Air Ink ha ideato un modo per trasformare l’inquinamento in inchiostro.

L’idea è nata da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) che hanno creato un macchinario capace di catturare l’inquinamento, condensando le emissioni e creando così un inchiostro d’altissima qualità per applicazioni serigrafiche e artistiche: ne hanno parlato anche i nostri colleghi di Blogo Motori, sottolineando anche come questa soluzione possa rappresentare una svolta nel riutilizzo dei gas di scarico delle automobili e, in generale, di tutte le strutture che emettono inquinanti nell’atmosfera.

Nato nel 2013 al MIT il gruppo ha lanciato, nel febbraio di quest’anno, un crowdfunding su Kickstarter per finanziare l’evoluzione della start-up, che ha sede a Singapore: si possono acquistare diversi pacchetti di pennarelli neri con diversi tipi di punte. Con il dispositivo brevettato ideato da Air Ink, che si chiama Kaalink, 45 minuti di immissioni inquinanti in atmosfera si possono trasformare in 30ml di inchiostro “di alta qualità” (un pennarello).

In generale gli inchiostri neri già presenti in commercio vengono realizzati con il carbonio prodotto da combustioni deliberate proprio a quello scopo mentre Kaalink punta a riutilizzare quello emesso dai tubi di scarico delle automobili. Il procedimento avviene in tre fasi: una prima fase di cattura delle emissioni, una seconda di rimozione dei metalli pesanti e delle sostanze cancerogene, che porta a ottenere pigmenti di carbone “purificati”, e una terza fase di produzione dell’inchiostro con tali pigmenti.

Air Ink, di fatto, è il nome del prodotto finale: pennarelli con punte da 2mm, 15mm, 30mm e 50mm e un set di inchiostri serigrafici da 150ml ogni confezione.

Foto | Air Ink su Kikstarter

A.S.

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