Auto elettriche: India vicina alla svolta

La diffusione delle auto elettriche in India è a un passo da una svolta epocale. Il gruppo di esperti governativi più influente del Paese ha raccomandato l’abbassamento delle tasse e dei tassi di interesse per i prestiti sui veicoli elettrici, limitando le vendite di automobili convenzionali. Un cambiamento repentino nelle politiche di uno dei mercati auto più in crescita del mondo. Il progetto di 90 pagine, visto dall’agenzia Reuters, suggerisce al governo di aprire un impianto di batteria entro la fine del 2018: a regime, la produzione dovrebbe essere di 250 megawattora di celle fino a un gigawattora entro il 2020. Inoltre i consiglio è di utilizzare i proventi fiscali derivanti dalla vendita di veicoli a benzina e diesel per la creazione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

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Il progetto, redatto da Niti Aayog insieme al primo ministro Narendra Modi, ha lo scopo di elettrificare tutti i veicoli nel Paese entro il 2032 e di dare linee guida a una nuova politica di mobilità. Il focus sui veicoli elettrici segna un cambiamento rispetto alla politica attuale che incentiva sia i veicoli ibridi che le auto elettriche: “Il potenziale dell’India per creare un nuovo paradigma di mobilità condiviso, elettrico e connesso potrebbe avere un impatto significativo a livello nazionale e globale” spiega la relazione intitolata Transformative Mobility Solutions for India, che sarà resa pubblica questa settimana.

Il piano di abbandono della tecnologia ibrida arriva dopo che la Cina ha annunciato l’anno scorso misure aggressive per spingere le vendite di veicoli plug-in ed elettrici , inclusi gli incentivi, i finanziamenti della ricerca e alcuni regolamenti per scoraggiare le auto a combustibili fossili in circolazione nelle grandi città. E’ probabile che l’India decida di tagliare drasticamente la spesa relativa alle importazioni di petrolio entro il 2030 impegnandosi a ridurre le emissioni come previsto dal trattato sul clima di Parigi.

I funzionari del governo riconoscono che il progetto di elettrificazione sarà chiamato ad affrontare diverse sfide, in primis gli alti costi delle batterie e la diffusione delle infrastrutture di ricarica. Da qui l’invito ai produttori di automobili, consultati sulle proposte prima della pubblicazione, di fare i necessari investimenti nella tecnologia. Il fabbricante di auto più vendute in India, Maruti Suzuki, ha infatti investito nella tecnologia mild-hybrid, che fa solo un leggero uso dell’energia elettrica rispetto a un veicolo ibrido, mentre Toyota ha puntato molto sulla berlina ibrida Camry. Nonostante gli incentivi arrivino fino a 140.000 rupie (2.175 dollari) su alcune vetture, le vendite di auto elettriche e ibride restano solo una piccolissima parte rispetto ai 3 milioni di veicoli venduti in India nel 2016.

Per un vero cambiamento, il rapporto suggerisce un approvvigionamento di massa di veicoli elettrici, con la costruzione di batterie standardizzate e sostituibili per i veicoli a due e tre ruote in modo da ridurre il costo del veicolo e avere tariffe favorevoli per la ricarica. Nella relazione si raccomanda inoltre la creazione di stazioni di scambio delle batterie entro il 2018, di impianti di produzione comuni e un aumento degli incentivi su tutti i veicoli elettrici: obiettivo la parità di costo con le auto termiche entro il 2025.

Paolo Sperati

Nato nello sport, cresciuto nel motorsport, ora alle prese con auto e moto di tutti i giorni (o quasi). Laurea in comunicazione internazionale e sociologia passando per le esperienze più disparate: Datasport, Telenova, Eurosport, Infront, Mondiale SBK e Tourist Trophy. Più che la tecnica, che lascio ad esperti ed ingegneri, in un veicolo guardo la funzionalità e i consumi. Meglio se a emissioni zero. Perché la vita e (la Terra) è una sola. Sportivo praticante e problem solver di natura.

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Paolo Sperati

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