Secondo uno studio scientifico i cambiamenti climatici e il riscaldamento degli oceani impediscono ai pesci di crescere. Il clima influisce sulla pesca.
I cambiamenti del clima, in particolar modo l’innalzamento della temperatura degli oceani dovuto al riscaldamento globale, potrebbero togliere 3,4 milioni di tonnellate dal mercato globale del pesce. I pesci, infatti, in acqua più calda crescono di meno.
La notizia, riportata in Italia dall’agenzia Ansa, deriva da uno studio scientifico pubblicato il 21 agosto che porta le firme di Daniel Pauly e William W. L. Cheung, entrambi ricercatori della University of British Columbia di Vancouver, Canada.
Secondo Pauly e Cheung, che hanno calcolato l’impatto dei cambiamenti climatici sullo sviluppo di centinaia di specie di pesci, il rallentamento della crescita di questi animali deriva dal fatto che al crescere della temperatura degli oceani diminuisce la concentrazione di ossigeno nell’acqua.
I pesci, essendo animali a sangue freddo, con acque più calde sarebbero stimolati a crescere di più. Ma la scarsità di ossigeno fa a pugni con l’incremento del metabolismo e, di conseguenza, lo sviluppo complessivo dei pesci è limitato dall’alta temperatura dei mari. Questo perché le branchie dei pesci crescono, in proporzione, meno rispetto al resto della massa dell’animale.
Ne deriva, secondo gli studiosi, che il fenomeno della diminuzione delle dimensioni si verifica maggiormente nei pesci che naturalmente hanno un alto metabolismo e un comportamento molto attivo, come i tonni. Meno, invece, in pesci dal metabolismo più lento che, naturalmente, per muoversi sfruttano le correnti degli oceani.
Tra le conseguenze del riscaldamento globale, quindi, potrebbe esserci anche una futura scarsità di alcune delle scecie di pesci maggiormente pescate e vendute sui mercati internazionali. Questo, a sua volta, potrebbe essere compensato con una accelerazione del già drammatico fenomeno dell'”overfishing“, cioè la pesca eccessiva che sta letteralmente svuotando gli oceani del pianeta.
Ancora una volta, quindi, il fenomeno del riscaldamento globale e del conseguente aumento delle temperature degli oceani andrebbe visto non solo come un pericolo per i grandi ghiacciai dei circoli polari, che si stanno sciogliendo.
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