Milano, 31 ott. (askanews) - Questa mattina la polizia ha effettuato nella zona di Quarto Oggiaro a Milano un controllo mirato nei cortili, sottoscala, garage, box e cantine degli stabili in gestione al Comune di Milano nelle vie Arsia, Capuana, Lopez e Zoagli. Nel corso degli accertamenti, i poliziotti hanno scoperto 21 biciclette gialle della società di bike sharing "OFO" manomesse.
Le biciclette condivise gialle di Ofo bike sharing entrano nei mattinali dei Carabinieri e della Polizia di Milano. In due operazioni distinte, nei giorni scorsi, gli agenti e i militari milanesi hanno prima fermato uno scippatore in bici condivisa e poi scoperto e sequestrato diverse biciclette modificate. In entrambi i casi si trattava delle biciclette di Ofo, il nuovo servizio di bike sharing di Milano.
Il primo episodio è avvenuto sabato a Buccinasco, dove una ragazzina di sedici anni a bordo della sua bicicletta è stata scippata del portafogli da un ventenne, evaso dai domiciliari. Il giovane rapinatore era a bordo di una bicicletta gialla quando ha accostato la ragazza e l’ha costretta a fermarsi. Sotto minaccia di violenza si è fatto consegnare il portafogli per poi scappare, sempre a bordo della bicicletta di Ofo.
La ragazza ha immediatamente fatto denuncia ai Carabinieri fornendo un identikit dettagliato del ciclista malvivente. Che è stato ben presto trovato, così come è stata trovata la bicicletta. Si sta cercando di capire se il mezzo sia stato manomesso per evitare la geolocalizzazione.
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D’altronde, di biciclette condivise con il GPS strappato a Milano ne girano ormai un bel po’. In una sola giornata di controlli, effettuati nel quartiere di Quarto Oggiaro, sono state rinvenute ben 21 biciclette di Ofo manomesse per non essere più rintracciate. Tutte le bici sono state restituite all’azienda.
Come se non bastasse, a dare la caccia al bike sharing criminale oltre a Polizia e Carabinieri ci si è messo anche un giovane regista milanese, Sergio Basso, che ha usato l’app di Ofo per dare la caccia alle biciclette parcheggiate all’interno di cortili e garage privati. O, come le chiama lui, “zanzate“.
Basso trova le bici, citofona a random nel condominio fino a quando non trova chi se l’è zanzata e lo fa scendere. Poi parte la chiacchiera e tenta di convincerlo a sbloccare la bici, in modo che torni condivisa. Certe volte, però, lo zanzatore di biciclette risponde in un modo che non te lo aspetti: “Ma scusa meglio in mano mia che buttata nel Naviglio, ti pare?“.
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