Le batterie delle auto elettriche Renault alimentano le case dei francesi

Anche la francese Renault inizia a pensare al fine vita, o meglio alla seconda vita, delle batterie per auto elettriche.

Queste componenti, infatti, sono soggette ad una forte usura e nel giro di alcuni anni (in media da 5 a 10), non sono più in grado di erogare energia alla macchina elettrica con le stesse prestazioni di prima.

Quindi vanno sostituite con batterie nuove. Dove vanno a finire le batterie per veicoli elettrici usate?

Renault sta costruendo tre siti, dove utilizzerà le batterie provenienti dagli EV per accumulare energia elettrica. Due siti sorgeranno in Francia e il terzo in Germania, a partire da inizio 2019.

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In questi tre siti dei container ospiteranno le batterie usate che, messe insieme, creeranno una grande unica batteria in grado di stabilizzare la rete elettrica.

Un software, infatti, deciderà quando gli accumulatori assorbiranno energia dalla rete nazionale (tipicamente quando le energie rinnovabili producono più del consumo nazionale) e quando invece cederla alla rete (nei momenti di picco del consumo).

Man mano che aumenteranno le batterie da “smaltire“, a causa della diffusione delle auto elettriche in Europa, questi accumulatori verranno inviati agli impianti Renault e andranno ad accrescere la capacità degli stoccaggi fino a circa 60 MWh.

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Un progetto molto simile lo sta portando avanti anche Daimler Mercedes, che ha creato insieme a Enercity un sito di stoccaggio dell’energia a Herrenhausen in Germania composto da migliaia di batterie di Smart Electric Drive terza serie.

Sono oltre tremila le batterie allacciate e oltre 17 MWh di capacità di questo impianto tedesco che, a differenza dei siti Renault, è già attivo e connesso alla rete nazionale in Germania.

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Un esperimento diverso, invece, lo sta facendo Mitsubishi in Olanda con i SUV ibridi plug in Outlander PHEV: grazie alle colonnine di ricarica bidirezionali prodotte da Enel le batterie ancora installate a bordo delle auto ibride Mitsubishi possono cedere energia alla rete durante i momenti di picco dei consumi, per poi tornare in modalità di ricarica quando i consumi si abbassano.

Si chiama Vehicle To Grid (V2G) ed è un’altra delle tante possibilità di far interagire gli autoveicoli elettrici e ibridi con la rete elettrica nazionale, sfruttando le batterie non solo per muovere l’auto ma anche per alimentare le utenze domestiche.

L’industria dell’auto, quindi, sta diventando anche un fornitore di servizi nel settore elettrico.

Peppe Croce

Giornalista e blogger, specializzato in ambiente, energie rinnovabili e mobilità sostenibile. Per Autoblog.it si occupa di auto elettriche, auto ibride e nuove tecnologie di mobilità, come le auto a guida autonoma. Per Ecoblog.it scrive su automobili elettriche, ibride, a idrogeno e a gas e di nuove soluzioni per il trasporto pubblico come gli autobus elettrici e il car sharing. Su Motoblog.it si occupa di accessori moto, raduni ed eventi per motociclisti. Per suggerimenti e correzioni: peppe.croce@blogo.it

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