Ferrari: efficienza dei processi per la sostenibilità ambientale

La Ferrari è attenta all’efficienza dei processi e alla riduzione delle emissioni inquinanti degli impianti produttivi. La casa di Maranello ha conseguito, sin dal 2001, la certificazione ISO 14001 per gli stabilimenti di Maranello e Modena, rinnovata nel 2016. Nel 2007 ha ottenuto e rinnovato inoltre l’Autorizzazione Integrata Ambientale.

L’attenzione del “cavallino rampante” per il tema green si è rafforzata nel corso degli anni, con diverse iniziative messe in campo per l’ottimizzazione dei processi, in termini di efficienza energetica. Un esempio giunge dal nuovo forno a gas per la produzione dei principali componenti dei motori in alluminio.

Come riporta lo spazio web della casa emiliana, nel 2009 è entrato in funzione l’impianto di trigenerazione che nel 2018 ha fornito, oltre ad acqua calda e fredda, 122 GWh pari all’87% del fabbisogno elettrico del sito produttivo di Maranello. Il restante 13% è stato generato da fonti rinnovabili, come gli impianti fotovoltaici aziendali. Una spinta ulteriore verso la sostenibilità è giunta dagli edifici e dagli impianti produttivi costruiti in tempi recenti, che rispondono agli standard ecologici più avanzati.

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Notevoli i risultati ottenuti anche sul fronte del prodotto, con una serie di strategie messe in campo per ridurre le emissioni di CO2.

La Ferrari, entro il 2022, avrà il 60% di produzione auto con motori ibridi. Ormai il tema ambientale non può essere snobbato nemmeno dai costruttori di nicchia, che in realtà spesso hanno dato prova di essere molto sensibili verso il problema dell’efficienza energetica e della salvaguardia dell’ecosistema.

Le supercar e le auto sportive sono molto evolute anche su questo fronte e, in genere, non percorrono molti chilometri. Quindi anche se le loro emissioni sono mediamente più alte, non può essere imputato loro il problema dell’inquinamento. Inoltre le vetture da sogno sono poco diffuse, quindi la loro incidenza sull’effetto serra e sui cambiamenti climatici è quasi nulla.

Ciò non esime dal dovere di fare sempre meglio e la Ferrari non si sottrae al compito. La casa di Maranello ha già messo sul mercato due proposte ibride in serie speciale, al vertice del suo listino: LaFerrari e LaFerrari Aperta. Ora la gamma di questo tipo è destinata ad allargarsi, toccando le nuove proposte, come la prossima granturismo di alta gamma a motore centrale, ma non solo. Il sentiero è tracciato, quindi gli uomini del “cavallino rampante” si avviano verso un listino full hybrid.

Alcune cifre raccontano l’entità dei progressi computi. La Ferrari Enzo, nata nel 2002, aveva delle emissioni di CO2 pari a 545 g/km, con 660 cavalli all’attivo. LaFerrari, sua erede del 2013, pur sviluppando 963 cavalli (con una potenza massima superiore del 31.5% sulla sua ascendente), riduce questa cifra a quota 330 g/km, con un calo del 39.45%. Il dato la dice lunga sul tenore dei passi avanti compiuti e che si potranno compiere, senza mortificare il sound, l’erogazione e il piacere di guida.

Rosario Scelsi

E' una persona semplice e senza grilli per la testa, che ama la serenità.

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