Il contrasto al cambiamento climatico passa anche dal coinvolgimento attivo della popolazione, in termini di buone pratiche e di suggerimenti sulle vie più efficaci da percorrere per salvaguardare la terra. In ragione di questo, il Ministero dell’Ambiente ha avviato sul sito istituzionale una consultazione pubblica sulla strategia di lungo termine per le basse emissioni di gas a effetto serra da porre in essere per tutelare meglio il nostro pianeta.
L’orizzonte temporale è il 2050, ma le risposte bisogna fornirle con largo anticipo, se si vuole coltivare la speranza di farcela. Una scadenza importante è ormai dietro l’angolo: entro il 1° gennaio 2020, in linea con quanto previsto dall’Accordo di Parigi, l’Italia (come le altre nazioni) dovrà comunicare la linee operative sulla strada della sostenibilità.
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa vuole ascoltare la gente: “È importante coinvolgere i cittadini nei processi di decisione pubblica. Si impone la necessità di mettere in atto concretamente un cambio di paradigma che metta al centro la sostenibilità ambientale, ripensando i nostri sistemi di produzione e le nostre abitudini di consumo. L’Italia è pronta per un salto di qualità, nella grande sfida globale della decarbonizzazione“.
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La consultazione pubblica intende dare la possibilità a tutti (cittadini, imprese, associazioni di lavoratori, di categoria, non profit, professionisti del settore, istituti finanziari, ecc.) di formulare osservazioni e proposte attraverso la compilazione di un modulo, da inviare entro e non oltre il 4 novembre 2019. L’obiettivo? Una transizione sana verso un’economia a basse emissioni.
Ricordiamo che l’Accordo di Parigi, riconoscendo nel cambiamento climatico una minaccia urgente per le società e il pianeta, impegna i paesi a mantenere l’innalzamento della temperatura media globale al di sotto dei 2°C e di perseguire tutti gli sforzi necessari a limitarne gli aumenti a 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali.
Le visioni e le riflessioni di tutti i soggetti interessati forniranno input importanti per questo processo. Tali visioni aiuteranno ad arricchire la valutazione di cosa l’Italia dovrebbe e potrebbe fare per contribuire al raggiungimento degli obiettivi sottoscritti con l’Accordo di Parigi.
Fonte | Ministero dell’Ambiente
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