Auto elettriche: consumatori spaventati dai prezzi

Le auto elettriche attirano le curiosità dei consumatori, ma i prezzi elevati scoraggiano l’acquisto. È questo il risultato di uno studio condotto nel Regno Unito dalla Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT). I listini delle vetture elettriche rimangono ancora largamente fuori dalla portata dell’automobilista medio e, per questa ragione, al termine della crisi economica da pandemia si rischia di tornare a una massiccia richiesta di auto a combustibile.

Nonostante i numerosi incentivi previsti dai governi per l’acquisto di auto elettriche, queste soluzioni rimangono più costose rispetto alle classiche alternative a diesel e benzina. Durante il lockdown il mercato elettrico ha ricevuto una spinta – con un aumento su base annua di ben 39.000 unità – ma già ora si registrano battute d’arresto. Ad agosto, ad esempio, è tornata a calare la domanda di elettrico e a crescere quella di mezzi a combustibile.

Mike Hawes, chief executive di SMMT, ha spiegato come il fattore prezzo rappresenti ancora un forte deterrente all’acquisto:

Finché questi veicoli non saranno economici e facili da possedere come le auto convenzionali, rischiamo una crescita lenta, che minerà gli investimenti dell’industria e rallenterà il progresso.

Secondo l’esperto, non servono solo politiche di prezzo, ma anche precise limitazioni sull’espansione del settore dei carburanti fossili. Sempre più nazioni stanno pensando di apporre una data di scadenza sulle auto convenzionali, allo scopo di limitare emissioni nocive in atmosfera. Il Regno Unito sta progettando di vietare la circolazione di auto a benzina e a diesel entro il 2040, tuttavia il mercato dell’elettrico potrebbe giovare di un anticipo al 2035 o al 2032.

Altro punto che spaventa i consumatori, quello della disponibilità di colonnine di ricarica. Il Guardian spiega che il Regno Unito, ad esempio, avrà bisogno di almeno 1.7 milioni di punti di ricarica su strada entro la fine del decennio, a cui se ne dovranno aggiungere altri 1.1 entro il 2035.

Fonte: Guardian

marcogrigis

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