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Auto elettriche, Renault pesa al battery swap

L’universo delle auto elettriche potrebbe essere già vicino alla sua prossima rivoluzione, quella del battery swap. E Renault potrebbe aggiudicarsi un posto in prima fila per l’implementazione di questa interessante tecnologia. È quanto riferisce il Financial Times, nel sottolineare come il gruppo francese stia pensando di introdurre una soluzione di sostituzione rapida delle batterie per le proprie auto elettriche.

Il cosiddetto battery swap si è imposto negli ultimi anni come alternativa alla ricarica delle vetture elettriche, oggi ancora considerata troppo lenta in confronto all’immediatezza di un rifornimento di carburante. La tecnologia permette, in circa una decina di minuti, di sostituire le batterie scariche con altre ricaricate direttamente dal produttore, rendendo quindi i tempi d’attesa davvero ridotti.

Auto elettriche, Renault e le batterie

Secondo quanto riferito dal Financial Times, Renault sarebbe pronta a indagare la possibilità di offrire un servizio di battery swap. Ne ha parlato il CEO Luca de Meo, come alternativa per eliminare i tempi d’attesa della ricarica classica delle batterie:

Ho chiesto ai nostri ingegneri di trovare una soluzione per tornare all’idea originaria che Renault ha avuto attorno al 2010/11 e, forse, la vedremo su alcune future auto. Non è ancora deciso al momento, ma la vedo come un’opportunità interessante. Dobbiamo trovare una soluzione pragmatica, da un punto di vista di business, per separare la batteria dall’automobile.

Non è la prima volta che si ente parlare di battery swap per le auto elettriche. In Cina, il brand NIO ha già deciso di offrire questa tecnologia, tanto che il suo servizio pilota ha già raggiunto un milione di sostituzioni. Il marchio asiatico ha annunciato di recente l’intenzione di sbarcare in Europa, partendo della Norvegia, e pare intenzionato a lanciare opzioni di battery swap anche nel Vecchio Continente.

I problemi da superare non sono pochi. Uno dei quesiti più frequenti per gli automaker è come realizzare un servizio non solo automatizzato, affinché il guidatore possa accedervi in qualsiasi momento della giornata, ma anche pienamente sicuro. Si tratta infatti di smontare delle componenti ad alto voltaggio dalla vettura, per poi prevedere il collegamento con altri esemplari già ricaricati, il tutto puntando al più piccolo margine d’errore possibile.

Se le tecnologie di sostituzione al volo delle batterie dovessero però prendere piene, si supererebbe finalmente la cosiddetta “range anxiety”, il primo deterrente all’acquisto di vetture elettriche. I guidatori sono infatti preoccupati di trovarsi a secco d’autonomia, senza però poter approfittare di una colonnina nelle vicinanze.

Fonte: Financial Times

marcogrigis

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