Modello 730: ecco dove inserire certe spese - www.ecoblog.it
Quando si parla di detrazioni, si pensa a qualcosa di difficile, complesso e complicato anche solo da comprendere. In realtà si tratta di denaro che puoi ricevere dallo Stato grazie al tuo modello 730.
Ci sono tante di quelle spese detraibili ma, allo stesso tempo, molti sono i cittadini che non sanno di cosa si tratta. Spese che potrebbero ritornare utili ma che, alla fine, vanno a finire nel dimenticatoio e tornano di nuovo allo Stato.
Così facendo, il cittadino perde la possibilità di potersi mettere in tasca qualche soldino in più che fa sempre comodo. Vediamo insieme come leggere al meglio il 730 e come capire quali sono queste detrazioni.
Parlare di detrazioni fiscali non ci deve sembrare qualcosa di impossibile: basta una lettura e una migliore compilazione del modello 730 per capire al meglio di cosa si tratta. All’interno proprio del 730 ce ne sono alcune di detrazioni che il cittadino non conosce nemmeno e che, molto spesso, non gli vengono segnalate.
Perciò, con l’avvinarsi dell’avvio della stagione dichiarativa, è bene fare un a carrellata di quelle che sono tutte le detrazioni di cui si può beneficiare in sede di dichiarazione dei redditi. In generale, le detrazioni sono essenziali perché fanno abbassare l’imposta dovuta e, per questo, più ne sono (da precisare, sempre, che sono quelle a cui i cittadini hanno diritto), più si risparmia.
Quelle che, di solito, maggiormente si conoscono sono le detrazioni di carattere medico, ovvero quelle per le spese sanitarie che si sono sostenute nel corso dell’anno precedente. Fra queste spese, lo dicevamo, ci sono i cosiddetti “costi deducibili”: si tratta di quelle spese che possono essere portate in deduzione dai lavoratori dipendenti, parasubordinati, dai collaboratori e dai pensionati.
Ad esempio, partiamo dai contributi previdenziali e assistenziali che sono interamente deducibili dal reddito e senza limitazione. In questa categoria vi rientrano anche gli eventuali contributi volontari, come anche i contributi da riscatto (riscatto Laurea) e, perfino, i contributi previdenziali versati alla Gestione Separata dell’INPS.
È possibile, anche, dedurre i contributi versati nelle forme di pensione complementare, i cosiddetti fondi pensione, fino a un importo massimo di 5.164,57 euro l’anno. È importante, inoltre, sapere che possono essere dedotti anche gli assegni periodici per l’ex coniuge che si versano a seguito di separazione o divorzio.
Tutto questo, ed anche per avere maggiori informazioni in merito, è necessario rivolgersi quanto al commercialista, quanto anche ai Caf che sapranno dare tutte le spiegazioni del caso.
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