
3I/ATLAS, la cometa interstellare che ha sfiorato la Terra: “Oggetto mai visto prima” - www.ecoblog.it
Tra il 3 e il 4 luglio 2025, la cometa 3I/ATLAS ha attraversato il sistema solare. Proveniente dallo spazio interstellare, è stata osservata in diretta dal Virtual Telescope Project.
Nella notte tra il 3 e il 4 luglio 2025, i telescopi di tutto il mondo hanno puntato lo sguardo verso la costellazione del Sagittario per seguire il transito della cometa 3I/ATLAS, un oggetto interstellare proveniente da oltre i confini del nostro sistema solare. L’evento, trasmesso in streaming dal Virtual Telescope Project diretto da Gianluca Masi, ha attirato l’attenzione di studiosi, astrofili e semplici curiosi, affascinati dall’idea di assistere al passaggio di un corpo celeste che non tornerà mai più. La cometa, scoperta il 14 giugno scorso dal programma ATLAS della NASA, è soltanto il terzo oggetto interstellare mai individuato in orbita solare, dopo i casi di ‘Oumuamua nel 2017 e di 2I/Borisov nel 2019. Il transito è avvenuto in totale sicurezza per il nostro pianeta, a una distanza di oltre 500 milioni di chilometri.
Scoperta e caratteristiche della cometa 3I/ATLAS
Il rilevamento della cometa 3I/ATLAS è avvenuto il 14 giugno 2025 grazie ai sensori del progetto ATLAS posizionati in Cile, inizialmente come asteroide. Solo dopo ulteriori osservazioni si è chiarito che si trattava di una cometa, a causa della formazione di una coda di polveri visibile con strumenti ad alta sensibilità. La cometa presenta un’orbita iperbolica molto inclinata rispetto all’eclittica e con un’eccentricità calcolata in 6.2, un valore che non lascia dubbi sulla sua origine extrasolare. Questo parametro, insieme al prefisso 3I nella nomenclatura ufficiale, indica che si tratta del terzo oggetto interstellare noto a oggi.

Secondo le stime preliminari, il nucleo della cometa ha un diametro di circa 20 chilometri, dimensione che ha immediatamente attirato l’attenzione dei ricercatori per il confronto con altri corpi celesti noti. Per fare un paragone, l’asteroide che 66 milioni di anni fa ha colpito la Terra portando all’estinzione dei dinosauri aveva una dimensione compresa tra i 10 e i 15 chilometri. Eppure, nonostante queste misure, nessun rischio è stato associato a 3I/ATLAS: la sua traiettoria ha sfiorato l’orbita marziana, mantenendosi a distanze di sicurezza dalla Terra.
Il passaggio ravvicinato si è verificato mentre la cometa attraversava le regioni celesti del Sagittario, a 3,4 unità astronomiche dal nostro pianeta, cioè poco più di 500 milioni di chilometri. Un’occasione rara, studiata intensamente e osservata con grande attenzione sia dai professionisti sia dal pubblico.
Il ruolo del Virtual Telescope e le prospettive scientifiche future
La diretta del Virtual Telescope Project, seguita da migliaia di utenti in tutto il mondo, ha permesso di documentare in tempo reale lo spostamento della cometa e raccogliere dati preziosi sul suo comportamento. L’astrofisico Gianluca Masi, responsabile dell’iniziativa, ha commentato durante la trasmissione che il fenomeno rappresenta una delle poche possibilità dirette di studiare oggetti provenienti da sistemi stellari sconosciuti, veri e propri messaggeri cosmici.
Secondo i calcoli aggiornati, il perielio – il punto più vicino al Sole – sarà raggiunto il 29 ottobre 2025, mentre il perigeo – la distanza minima dalla Terra – sarà toccato il 19 dicembre, a 1,8 unità astronomiche, circa 270 milioni di chilometri. In questo arco di tempo, i principali osservatori astronomici continueranno a monitorare 3I/ATLAS con l’obiettivo di analizzarne la composizione chimica, le dinamiche della chioma, eventuali variazioni di luminosità e il comportamento del materiale cometario esposto al Sole.
Lo studio di comete interstellari consente di confrontare la materia presente in altre zone della galassia con quella che ha dato origine al nostro sistema solare. Questo può offrire spunti cruciali per comprendere l’evoluzione dei sistemi planetari e la diffusione degli elementi fondamentali per la vita. Un campo di indagine ancora aperto, con enormi margini di sviluppo e nuovi interrogativi da esplorare.
Il passaggio di 3I/ATLAS resterà nei registri dell’astronomia moderna come uno degli eventi più significativi dell’anno. Un corpo estraneo, antico e solitario, che ha attraversato per un attimo il nostro cielo prima di sparire di nuovo nel buio dello spazio interstellare.