
West Nile, cresce la paura: c'è un nuovo rischio - ecoblog.it
Il virus West Nile trasmesso dalle zanzare è sempre più presente anche in Italia. Con semplici azioni domestiche è possibile ridurre il rischio e proteggersi. Ecco come difendersi efficacemente già da casa.
Con l’aumento delle temperature estive, le zanzare diventano una presenza fissa nelle serate italiane. Ma non tutte sono innocue: alcune, come la Culex pipiens, possono trasmettere il virus West Nile, un’infezione potenzialmente pericolosa che negli ultimi anni si è diffusa anche in molte regioni italiane. Le autorità sanitarie segnalano già casi confermati nel Nord Italia, e le condizioni ambientali — umidità, acqua stagnante, notti afose — rendono il territorio sempre più favorevole alla proliferazione di questi insetti. Difendersi è possibile, ma bisogna agire con metodo, soprattutto in casa.
Dove si nasconde la Culex e come evitare il contagio
A differenza della zanzara tigre, la Culex pipiens è attiva soprattutto al calare del sole, nelle ore serali e notturne. Predilige zone umide e acquitrinose, ma è presente anche nei centri urbani, soprattutto dove ci sono ristagni d’acqua. Basta un sottovaso pieno d’acqua piovana, una fontana non pulita o una grondaia ostruita per diventare un perfetto punto di riproduzione. I sintomi dell’infezione da West Nile passano spesso inosservati: nell’80% dei casi non si manifesta nulla. Ma in una parte della popolazione, soprattutto tra anziani e soggetti fragili, il virus può portare a febbre, dolori muscolari, mal di testa o — nei casi più seri — complicanze neurologiche come encefalite o meningite.

Proteggersi a casa è una delle azioni più efficaci, perché le zanzare trovano spesso nei giardini, balconi e terrazzi i luoghi ideali per proliferare. L’acqua stagnante va eliminata o gestita, controllando ogni settimana tutti i contenitori esterni, dai secchi ai vasi ornamentali. Le vasche con acqua possono essere messe in sicurezza inserendo pesci come le gambusie, che si nutrono delle larve, oppure usando larvicidi biologici specifici, come il Bacillus thuringiensis israelensis, che agisce selettivamente sulle larve senza danneggiare l’ambiente.
Dalle zanzariere ai repellenti: le armi più efficaci
Uno degli strumenti più utili resta la zanzariera. Ma deve essere fatta bene: rete fitta (meno di 1,2 mm), materiale resistente come alluminio o fibra di vetro e installazione senza fessure. Le zanzariere a rullo sono adatte per finestre usate spesso, quelle plissettate sono ideali per porte-finestre e ambienti ampi. Chi ha esigenze temporanee può optare per quelle magnetiche, anche se meno resistenti.
Oltre alle barriere fisiche, è importante usare repellenti con principi attivi efficaci. I più indicati sono a base di DEET, icaridina o citriodiol, da applicare sulle parti del corpo esposte, specie di sera. Vanno riapplicati in base alla durata d’azione indicata in etichetta. Alcune piante aromatiche possono dare un piccolo aiuto in più: citronella, basilico, lavanda e gerani sono utili se posizionate vicino a ingressi o finestre.
Quando le misure preventive non bastano, o si sospetta la presenza di focolai attivi nelle vicinanze, è utile contattare una ditta specializzata per una disinfestazione professionale. Le aziende certificate effettuano sopralluoghi gratuiti, trattamenti adulticidi e larvicidi, e propongono interventi a basso impatto ambientale, programmati lungo tutto il periodo critico, da maggio a ottobre.
Agire adesso, quando il problema si sta espandendo ma può ancora essere gestito, è l’unico modo per evitare che il virus si diffonda oltre. Le zanzare non aspettano, e nemmeno il West Nile.