
Cani e gatti: le nuove regole UE - ecoblog.it
Cani e gatti, nuove regole Ue : quali sono le restrizioni in arrivo che i proprietari di questi animali domestici devono conoscere?
L’Unione europea ha adottato nuove e stringenti normative per il commercio e la tutela di cani e gatti in tutti gli Stati membri, Italia inclusa. Queste nuove disposizioni sono destinate a interessare milioni di famiglie e proprietari di animali domestici, estendendo l’ambito di applicazione non solo agli allevatori professionisti ma anche agli amatori, ai commercianti e ai privati cittadini, specialmente coloro che acquistano animali online o li importano da Paesi extra UE.
Nuove norme UE per la tutela di cani e gatti: tracciabilità e divieti
Lo scorso dicembre 2023, la Commissione europea ha presentato le nuove regole, recentemente ratificate dal Parlamento europeo, per contrastare il commercio illegale e promuovere standard etici uniformi nella protezione di cani e gatti. Tra le misure più rilevanti spicca l’obbligo di microchip per tutti gli animali destinati alla vendita, anche per quelli commercializzati online, un requisito che fino a oggi non era omogeneamente applicato in tutta l’Unione.
Le informazioni raccolte tramite microchip dovranno essere registrate in banche dati nazionali interconnesse attraverso un archivio centrale europeo, garantendo così una tracciabilità efficace e semplificando i controlli sul commercio tra Stati membri. Per i gatti, la legge prevede inoltre l’introduzione di un sistema di tracciamento supplementare, da definire in collaborazione con gli Stati membri.

L’importazione di cani e gatti da Paesi terzi subirà un inasprimento dei controlli: l’obbligo di microchip e di registrazione nella banca dati nazionale all’ingresso sarà esteso anche ai proprietari privati, che dovranno effettuare la pre-registrazione dell’animale almeno 5 giorni prima dell’arrivo nell’UE. Questa misura mira a prevenire elusioni dei controlli, come l’ingresso di animali dichiarati da compagnia ma destinati a essere poi venduti.
Le nuove norme europee stabiliscono criteri rigorosi anche per l’allevamento di cani e gatti, estendendo le regole agli allevatori amatoriali per prevenire pratiche dannose e tutelare la salute e il benessere degli animali. Tra le principali novità figura il divieto di accoppiamenti tra animali strettamente imparentati e il divieto di allevare esemplari con caratteristiche che compromettano il loro benessere, come quelli con mutilazioni. Tali animali non potranno più partecipare a mostre o competizioni.
Inoltre, i cuccioli dovranno rimanere con la madre almeno due mesi prima della cessione, mentre saranno previsti intervalli più lunghi tra le gravidanze per le femmine, al fine di garantire una migliore salute degli animali.
Un provvedimento particolarmente significativo, voluto dal Parlamento europeo, è il divieto di vendita di cani e gatti nei negozi. Questa misura intende scoraggiare gli acquisti d’impulso e ridurre il fenomeno dell’allevamento intensivo e poco controllato, spesso collegato al commercio in negozi privi di adeguati controlli. Si punta a favorire un’adozione più consapevole e a contrastare il mercato nero degli animali domestici, che rappresenta un giro d’affari stimato in oltre 1,3 miliardi di euro l’anno.
Impatto sulle famiglie e gli allevatori in Europa, con particolare riguardo all’Italia
L’Unione europea conta circa 72 milioni di cani e 83 milioni di gatti come animali domestici, numeri che evidenziano l’impatto di queste nuove regole su un vastissimo numero di proprietari. I cittadini avranno cinque anni di tempo dall’entrata in vigore per dotare i loro animali del microchip e adeguarsi alle nuove disposizioni.
L’Italia, che ha recentemente approvato il proprio ddl animali, si attesta tra i Paesi con maggiore priorità nella lotta contro il commercio illegale e le frodi nel settore degli animali da compagnia. L’applicazione uniforme delle norme europee richiederà però un coordinamento efficace tra gli Stati membri per garantire controlli stringenti, visto che anche attualmente le difficoltà nel rispettare le normative nazionali sono evidenti.