
Rischio di sostanze pericolose nelle acque in bottiglia - ecoblog.it
Allarme per sostanze nocive in alcune acque in bottiglia: avviati controlli sui marchi famosi. I pericoli possono essere alti e concreti.
Dietro l’apparente trasparenza dell’acqua in bottiglia si cela un problema sanitario di crescente preoccupazione in Italia, uno dei Paesi con il più alto consumo di acqua minerale in Europa. Recenti studi hanno infatti evidenziato la presenza di sostanze chimiche potenzialmente cancerogene, in particolare i PFAS (sostanze perfluoroalchiliche), in alcuni marchi noti di acqua minerale, sollevando dubbi sulla sicurezza di un prodotto ritenuto da sempre puro e incontaminato.
Il rischio nascosto nell’acqua minerale
In Italia, dove la fiducia nell’acqua confezionata è elevata, molti consumatori non si soffermano a riflettere su cosa realmente stiano ingerendo. Tuttavia, l’esposizione prolungata a contaminanti chimici come i PFAS può provocare effetti nocivi a lungo termine, anche se non immediatamente percepibili. Queste sostanze, infatti, sono inodori, insapori e invisibili, ma si accumulano nel corpo umano e nell’ambiente, resistendo per anni a ogni forma di degradazione naturale.
Secondo recenti ricerche, la presenza di PFAS nell’acqua potabile può compromettere il sistema immunitario e aumentare il rischio di tumori, disturbi cardiovascolari e altri gravi problemi di salute. Sebbene non si possa affermare con certezza che il consumo di acqua contaminata causi direttamente malattie, la loro persistenza nell’organismo rappresenta un campanello d’allarme che non può essere ignorato.

I PFAS sono composti chimici sintetici utilizzati fin dagli anni ’40 in numerosi settori industriali per le loro proprietà idro- e oleorepellenti. Questi “forever chemicals” vengono impiegati per trattare tessuti impermeabili, pentole antiaderenti, vernici, imballaggi alimentari e persino prodotti cosmetici. La loro straordinaria stabilità chimica li rende però altamente persistenti nell’ambiente e nel corpo umano, con emivite che possono superare gli otto anni.
In Italia, analisi condotte su diversi marchi di acqua minerale hanno rilevato la presenza di TFA (acido trifluoroacetico), un composto appartenente alla famiglia dei PFAS, in concentrazioni talvolta superiori ai limiti raccomandati per l’acqua potabile. La contaminazione interessa non solo prodotti di nicchia, ma anche marchi molto diffusi e facilmente reperibili nei supermercati.
Implicazioni per la salute e ambiente
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha recentemente aggiornato la soglia di sicurezza per l’assunzione settimanale di PFAS a 4,4 nanogrammi per chilogrammo di peso corporeo, riconoscendo così il rischio associato a queste sostanze. L’esposizione cronica ai PFAS è stata correlata a un aumento dei livelli di colesterolo, alterazioni epatiche e tiroidee, compromissione del sistema immunitario e riproduttivo, nonché a tumori di rene, prostata e testicoli.
Dal punto di vista ambientale, i PFAS si diffondono facilmente in acqua, suolo e aria, bioaccumulandosi nella catena alimentare. La loro mobilità e persistenza hanno causato contaminazioni significative in alcune regioni italiane, come Veneto e Lombardia, dove il controllo e la bonifica risultano particolarmente impegnativi.
Anche se la situazione non richiede allarmi immediati per il consumatore medio – l’acqua del rubinetto, soggetta a controlli severi, rimane sicura – è consigliabile prestare attenzione alla provenienza dell’acqua in bottiglia che si acquista, privilegiando marchi che garantiscano rigorosi controlli e trasparenza sulle analisi chimiche.
Le autorità sanitarie e ambientali stanno intensificando le verifiche e promuovendo normative più restrittive per limitare l’uso e la diffusione dei PFAS, ma la responsabilità ricade anche su industria e politica, affinché si adottino misure lungimiranti e sostenibili.
L’attenzione verso le sostanze chimiche invisibili ma nocive è dunque diventata imprescindibile per proteggere la salute pubblica e preservare la qualità delle risorse idriche in Italia, paese con una tradizione radicata nel consumo di acque minerali.