
Fotovoltaico in affitto, la soluzione segreta per tagliare la bolletta senza spendere una fortuna - ecoblog.it
Il fotovoltaico in affitto permette di avere energia solare senza spese iniziali né spazi propri. Ecco vantaggi e limiti della formula a canone.
L’idea di avere un impianto fotovoltaico che produca energia per la casa è sempre più diffusa tra le famiglie italiane. L’attenzione verso i consumi, unita all’aumento dei prezzi dell’energia, spinge molti a valutare questa strada come fonte di risparmio e sostenibilità. Il problema resta quasi sempre lo stesso: la spesa iniziale. Installare un impianto richiede migliaia di euro, anche se esistono incentivi statali che permettono di recuperare una parte dei costi. Non tutti, però, dispongono della liquidità necessaria e i bonus fiscali non eliminano l’esborso immediato, che viene rimborsato nell’arco di diversi anni. Per questo motivo alcune aziende hanno introdotto una formula alternativa: affittare i pannelli fotovoltaici. In questo modo, chi non ha un tetto disponibile o non vuole affrontare la spesa dell’acquisto può comunque avere accesso all’energia solare pagando un canone mensile. I pannelli vengono installati altrove, su strutture messe a disposizione dalle società fornitrici, e l’utente beneficia virtualmente dell’energia prodotta per il proprio fabbisogno.
Come funziona il fotovoltaico in affitto
La formula prevede il pagamento di un canone mensile che copre sia l’utilizzo dei pannelli sia la manutenzione ordinaria e straordinaria. Non c’è bisogno di avere spazi liberi come tetti o terreni, perché gli impianti sono posizionati in aree dedicate. Il cliente non deve sostenere costi iniziali, un dettaglio che rende questa proposta accessibile a chi altrimenti non potrebbe permettersi il fotovoltaico. Il canone varia a seconda della dimensione dell’impianto, della potenza nominale e della compagnia che lo propone. Alcune aziende richiedono anche la sottoscrizione di un contratto di fornitura elettrica, che copra i consumi non garantiti dall’impianto in affitto. Alla fine del contratto, che di solito dura dai 6 ai 20 anni, è possibile scegliere se riscattare i pannelli diventandone proprietari o semplicemente interrompere l’accordo.

Un altro punto a favore riguarda la manutenzione, che resta interamente a carico della società proprietaria dell’impianto. In questo modo l’utente non deve preoccuparsi di guasti, riparazioni o sostituzioni, fattori che possono incidere notevolmente sulle spese a lungo termine. Alcuni contratti prevedono anche la compensazione delle eccedenze: l’energia prodotta in eccesso rispetto a quella consumata può essere valorizzata con uno sconto in bolletta, aumentando i benefici per chi sceglie questa formula. Tuttavia, bisogna considerare che l’utente non può accedere agli incentivi statali dedicati al fotovoltaico, riservati a chi acquista e installa impianti di proprietà. È un limite importante per chi vorrebbe massimizzare i risparmi con detrazioni e contributi a fondo perduto.
Vantaggi e limiti di una scelta sempre più diffusa
Il principale vantaggio del fotovoltaico in affitto è l’assenza di costi iniziali. Non servono capitali per installare i pannelli e non è necessario disporre di un tetto o un terreno. Questo rende la soluzione adatta anche a chi vive in condominio o in abitazioni che non permettono l’installazione di un impianto personale. La manutenzione inclusa è un altro aspetto che riduce le preoccupazioni, garantendo un servizio continuo senza ulteriori spese. La possibilità di pagare solo un canone e avere energia pulita rappresenta un’opportunità interessante per molte famiglie italiane, soprattutto in un contesto di bollette sempre più alte. Affittare i pannelli, però, significa anche accettare alcuni compromessi. Il canone mensile riduce il risparmio complessivo e, nel caso in cui si decida di acquistare l’impianto alla fine del contratto, il costo finale può risultare più alto rispetto a un’installazione tradizionale.
La durata contrattuale è un altro elemento da considerare. Spesso si tratta di accordi molto lunghi, superiori a dieci anni, che vincolano l’utente alla stessa azienda per un periodo esteso. Chi sceglie questa strada deve quindi valutare con attenzione la propria stabilità abitativa e le prospettive economiche. Nonostante questi limiti, la formula dell’affitto rappresenta una risposta concreta per chi vuole energia solare a basso costo senza sostenere l’investimento iniziale. In un Paese dove non tutti hanno accesso ai bonus o possono permettersi spese elevate, l’idea di “noleggiare il sole” diventa una possibilità reale, già adottata in diverse realtà europee e pronta a diffondersi anche in Italia.