
Le usiamo tutti i giorni anche con i bambini piccoli, ma inquinano moltissimo: la scoperta che spaventa - ecoblog.it
Salviette umidificate e rifiuti plastici: un rischio per la salute pubblica. Tra le principali portatrici di malattie.
Il gruppo di ricerca guidato dal Professor Richard Quilliam ha analizzato campioni raccolti in dieci spiagge lungo l’estuario del fiume Forth, in Scozia. Tra cui località molto frequentate come Abderdour Silver Sands e Portobello. Gli scienziati si sono concentrati principalmente sui rifiuti plastici di origine varia, cotton fioc, shopper e soprattutto salviette umidificate. Trasportati dalle acque reflue e scaricati in mare o nei fiumi, per valutarne la carica batterica e la potenziale pericolosità per la salute umana.
I risultati pubblicati su Marine Pollution Bulletin sono allarmanti: le salviette umidificate presentano livelli di colonizzazione batterica superiori a quelli dei substrati naturali come alghe e sabbia. In particolare, batteri indicatori di contaminazione fecale quali Escherichia coli ed enterococchi intestinali sono stati riscontrati nel 100% dei campioni analizzati di salviette. Inoltre, specie patogene di Vibrio spp., potenzialmente pericolose per l’uomo, si legano più frequentemente alla plastica rispetto ai materiali naturali.
Queste scoperte indicano che la plastica presente nelle salviette funge da “veicolo” per batteri fecali e agenti patogeni. Aumentando il rischio per la salute dei bagnanti e, più in generale, per le comunità costiere. Il problema si è aggravato ulteriormente con la crescita dell’uso di salviette umidificate, diventate un prodotto di largo consumo non solo per l’igiene personale, ma anche per la pulizia di superfici e oggetti durante la pandemia.
Il progetto Plastic Vectors, finanziato dal Natural Environment Research Council (NERC), di cui fa parte questa ricerca, si propone di approfondire il ruolo della plastica nel trasporto di microorganismi patogeni e di valutare l’impatto a lungo termine di questo fenomeno sulla salute pubblica.
Verso una produzione sostenibile: innovazioni nelle salviette ecologiche
Di fronte a queste criticità ambientali e sanitarie, il settore delle salviette umidificate sta tentando di reagire attraverso soluzioni più sostenibili. Aziende come DROID hanno sviluppato tecnologie all’avanguardia per la produzione di salviettine prive di plastica e biodegradabili, in grado di ridurre significativamente l’impatto ambientale.
Le salviette umidificate, nate originariamente come prodotti per la cura infantile, si sono trasformate in articoli di uso quotidiano. Indispensabili per la pulizia personale e domestica, e anche come sostituti temporanei della carta igienica in situazioni di emergenza o viaggio. Tuttavia, la loro diffusione globale – con un mercato stimato a oltre 21 miliardi di dollari entro il 2022 – ha portato alla luce problemi di smaltimento e di inquinamento. Problemi legati alla loro composizione tradizionale a base di fibre sintetiche non biodegradabili.
DROID e altri produttori impegnati nella sostenibilità stanno potenziando linee di produzione che garantiscono salviette biodegradabili, compostabili e facilmente smaltibili, compatibili con i sistemi fognari e meno dannose per gli ecosistemi marini. Questa innovazione tecnologica mira a coniugare funzionalità e rispetto ambientale, offrendo agli utenti prodotti sicuri e responsabili.

L’inquinamento da salviette umidificate e altri rifiuti plastici continua a rappresentare una minaccia concreta per gli ecosistemi costieri e la salute pubblica. In particolare per la diffusione di batteri resistenti agli antibiotici. La ricerca dell’Università di Stirling sottolinea l’urgenza di adottare misure di prevenzione efficaci. Questo sia a livello normativo che culturale, per ridurre l’immissione di questi rifiuti nelle reti fognarie e nei corpi idrici.
Parallelamente, l’industria deve accelerare l’adozione di materiali innovativi e processi produttivi sostenibili. Mentre i consumatori devono essere informati sull’importanza di un corretto smaltimento delle salviette umidificate e sull’impatto ambientale dei prodotti che utilizzano quotidianamente.
Solo attraverso un approccio integrato, che coinvolga ricerca scientifica, innovazione tecnologica e sensibilizzazione pubblica, sarà possibile contrastare efficacemente l’inquinamento da salviette umidificate e tutelare la salute degli ecosistemi marini e delle persone.