
Vermi e parassiti nelle patate - ecoblog.it
Un parassita minuscolo ma pericoloso minaccia i raccolti di patate e pomodori: ecco come riconoscerlo e quali strategie usare per difendere l’orto.
Chi coltiva sa bene che ogni stagione porta con sé una nuova sfida. Chi lavora la terra lo sa: dietro l’apparente tranquillità dell’orto si nasconde un mondo brulicante di organismi, alcuni utili, altri decisamente meno. Tra questi ultimi c’è un piccolo parassita quasi impossibile da vedere a occhio nudo, ma capace di distruggere un raccolto intero di patate o pomodori in poche settimane. Si tratta dei nematodi parassiti, conosciuti anche come vermi anguilla, e il loro arrivo può trasformare un terreno fertile in un campo sterile, se non si interviene in tempo.
I vermi invisibili che divorano le patate dall’interno
Questi minuscoli parassiti, simili a microscopiche anguille, vivono nel terreno e si muovono tra le radici delle piante in cerca del loro nutrimento preferito. Appena trovano un ospite come patate, pomodori o melanzane, iniziano a nutrirsi dei peli radicali, poi penetrano più in profondità, perforando radici e tuberi. Il risultato è devastante: le piante cominciano ad apparire deboli, con foglie flosce e giallastre, che presto diventano marroni fino al completo disseccamento.

Chi riesce comunque ad arrivare al raccolto, spesso trova patate bucate o deformate, con piccole cavità scure che indicano il passaggio dei vermi. In molti casi, queste zone danneggiate marciscono facilmente, compromettendo la conservazione dei tuberi e rendendoli inutilizzabili. Il problema maggiore è la difficoltà nel riconoscere l’infestazione in tempo. I nematodi agiscono sottoterra, invisibili fino a quando i danni diventano evidenti in superficie. È per questo che i giardinieri più esperti imparano a prevenire piuttosto che curare: osservano il terreno, alternano le colture e scelgono varietà più resistenti.
Come fermare l’anguilla del terreno e salvare il raccolto
Il primo passo per tenere lontani i nematodi parassiti è evitare di piantare patate e pomodori nello stesso punto per anni consecutivi. La rotazione delle colture è fondamentale: servono almeno sei anni di pausa prima di ripiantare nella stessa area. Questo ciclo permette al terreno di rigenerarsi e riduce drasticamente la presenza delle larve.
Un’altra strategia efficace è la solarizzazione del suolo, una tecnica naturale che sfrutta il calore del sole per sterilizzare il terreno. Si tratta di coprire il terreno umido con un telo di plastica trasparente durante i mesi più caldi: le alte temperature raggiunte sotto il telo possono uccidere uova e larve dei nematodi, impedendo nuove infestazioni. Chi ha già subito attacchi può puntare su varietà di patate resistenti come Accordo, Gheppio, Lady Christi, Massimo, Pentland Javellin o Razzo. Per chi coltiva varietà principali, sono considerate più robuste anche Cara, Lady Balfour, Maris Piper, Picasso, Sante e Valor. Queste cultivar sono state selezionate proprio per la loro resistenza ai vermi anguilla, riducendo i danni e migliorando la resa.
Un’attenzione costante alla qualità del terreno, l’uso di letame maturo e compost sano, insieme alla rotazione e alle tecniche di disinfezione naturale, possono davvero fare la differenza. Lo sanno bene gli agricoltori che ogni anno combattono contro questi parassiti invisibili: prevenire è l’unico modo per salvare un orto intero. E chi crede che un minuscolo verme non possa distruggere mesi di lavoro, sbaglia. Perché nel mondo del giardinaggio, i pericoli più grandi sono spesso quelli che non si vedono.